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Yoga e Business: vale la pena meditarci

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yoga e business

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Fare business con lo yoga. Ecco come

Autore: Roberto Zaretti

Non sono molti i settori che possono vantare di crescere nonostante le difficoltà economiche. In questo blog ne abbiamo visti alcuni. Oggi ne vediamo un altro: lo yoga, coniugato in tutte le sue applicazioni.

Confinato fino a qualche anno fa a un pubblico ristretto, per lo più femminile, lo yoga è letteralmente esploso negli ultimi anni, praticamente in tutto il mondo. E pare che proprio la crisi economica abbia dato il via al dilagare di questa disciplina. A partire dal 2008, infatti, lo yoga è stato assunto dagli americani come rimedio per curare lo stress dovuto al cambiamento in peggio della propria situazione finanziaria.

Chi più chi meno, ognuno di noi ha idea di cosa sia lo yoga. Il termine è sanscrito, e fa riferimento alle discipline ascetiche delle religioni indiane. In questo articolo, tuttavia, nello spirito di DottorFranchising, ci limiteremo a prendere in considerazione l’aspetto del business, tralasciando la parte filosofica.

Che il business legato allo yoga sia in crescita lo si deduce anche dal moltiplicarsi delle attività commerciali, che negli ultimi anni sono dilagate. Non solo. Quello che fino a qualche anno fa era un settore confinato a libri e corsi di formazione, oggi è coniugato in molteplici aspetti, alcuni per certi versi discutibili. Dalle consulenze ai corsi, in aula o sul web; dall’abbigliamento al merchandising; dalle vacanze tematiche alle consulenze individuali; dalle conferenze per professionisti ai social network.

Esiste persino un festival dedicato allo yoga. Si tiene ogni anno in diverse città di Italia. Trovate le informazioni QUI.

Ecco che lo yoga viene applicato per smettere di fumare, per curare patologie, per mantenersi in linea, per migliorare l’attività sessuale, e per mille altre finalità. Pare che nel mondo si contino più di 100 milioni di praticanti, un milione solo in Italia. Le donne rimangono le principali fruitrici, ma ormai si avvicinano allo yoga persone di ogni età e sesso. La richiesta quindi è indiscutibile, e nel business questo è già un gran bel punto di partenza.

Fare business con lo yoga è quindi possibile, e non occorre neppure un grande capitale. Naturalmente, come tutte le cose, a vincere sono le iniziative professionali, credibili, in grado di dare vero valore alla gente. Per gli improvvisatori o i capitani di ventura il fallimento è assicurato.

Aspetto fondamentale per avere successo è cercare il cliente e crescerlo. Non si tratta di una vendita mordi e fuggi, per intenderci. In questo settore la fidelizzazione e il concetto di gruppo fanno la differenza. Consigliabile pertanto agire sia online che offline. Nel primo caso senza limitarsi a un semplice sito web, ma con un vero e proprio blog che includa anche un forum e un’interfaccia con i principali social network.

Fondamentale poi la visibilità, non solo sui classici motori di ricerca, ma anche su altre piattaforme, YouTube in testa. Ecco un link che può servire da esempio. Clicca QUI.

Come in molti altri settori, direi praticamente in tutti, per acquisire visibilità, e soprattutto sfruttare il passaparola, è necessario proporre qualcosa di alternativo, e soprattutto sapersi creare una nicchia. L’offerta generica di corsi yoga non paga più, ne è pieno il mondo. Quindi, la parola d’ordine è specializzazione.

In che modo? Ecco alcuni esempi, già realizzati ma ancora confinati a poche realtà.

  • Yoga fitness (Poweryoga): la meditazione abbinata alla cura del corpo. Questo business è sfruttato anche da alcune palestre, sempre con il medesimo scopo, crearsi una nicchia;
  • Yogalates: yoga abbinato al pilates, quindi anche in questo caso cura del corpo e della mente;
  • Yoga arti marziali (Nia): un mix di meditazione, danze mistiche e tecniche di autodifesa;
  • Yoga abbinato a viaggi e vacanze (bed&breakfast, cascine riadattate allo scopo ecc.)
  • Yoga per la cura di dolori muscolari;
  • Yoga per la gravidanza;
  • Yoga per imparare a ridere;
  • Yoga demenziale (ecco il link di Dario Fo) clicca QUI

L’elenco potrebbe continuare con l’aggiunta dello yoga da fare in spiaggia piuttosto che in cima al Monte Bianco, lo yoga per naturisti, quello in assenza di gravità, quello ristretto per la pausa pranzo. Che dire poi dei bar dedicato allo yoga, dei corsi per i carcerati, i degenti in ospedale e via di questo passo.

Insomma, lo yoga va con tutto. Perché non pensare allora di integrarlo nell’attività che attualmente state svolgendo? Perché non pensare a una libreria yoga,  a una pizzeria yoga, a un centro massaggi yoga? Vuole essere una provocazione, ma neanche poi tanto.

Attenzione: lo ripetiamo, non si tratta di improvvisare qualcosa per arrotondare. Lo yoga è una disciplina seria, e solo se recepita come tale può avere successo. Per insegnarla è necessario avvalersi di maestri che abbiano una qualifica, meglio se riconosciuta dalla federazione yoga.

Un esempio di qualità in questo settore è l’organizzazione di Vito Perillo, a Roma, che trovate a questo link.

Per avvicinarsi a questa disciplina nell’ottica di insegnarla ad altri occorre frequentare corsi professionali, la cui durata è nell’ordine di tre-quattro anni. La formazione, anche una volta ottenuta l’abilitazione, deve essere sistematica, ed è evidente che solo la passione può garantirne la costanza. Il sito della federazione le trovate a questo link. Clicca QUI.

Cosa serve e quanto costa avviare una scuola di yoga? Tipicamente occorre un locale di dimensioni adeguate al bacino di utenza, che abbia un pavimento in parquet, impianto audio, tappeti, spogliatoi e bagni. Per un locale di 100mq è ipotizzabile un investimento di circa 20.000 Euro.

Quanto rende una scuola di yoga? Come tutte le cose, dipende dal numero di clienti che si riesce ad acquisire. Normalmente il cliente paga circa 200 Euro al mese per quattro lezioni, una a settimana. Circa 350 Euro per due lezioni a settimana. Naturalmente occorre tenere presente il compenso dell’istruttore, qualora non sia il titolare a possedere le competenze. Un professionista, abilitato e con esperienza documentabile, è remunerato tra i 20 e i 70 Euro l’ora, a seconda della competenza e della notorietà. È possibile anche pensare di remunerarlo a provvigione, in rapporto agli iscritti.

A conti fatti,  dedotte le spese, una scuola che possa contare su un centinaio di iscritti potrebbe puntare a un utile per il primo anno intorno a 20.000 Euro.  Gli introiti aumentano abbinando, come si diceva, attività complementari, come ad esempio abbigliamento, libri, videocorsi, consulenze individuali e via dicendo.

Insomma, lo yoga è una disciplina, ma è anche un bel business. Vale proprio la pena di meditare.

Cosa ne pensi? Lascia un commento qui sotto. Se l’articolo lo hai reputato interessante, condividilo sul tuo social preferito.

 

 

3 thoughts on “Yoga e Business: vale la pena meditarci

  1. Non mi tornano i 200 euro al mese a persona… per una lezione a settimana … a Milano L annuale costa dai 700 ai 1100… oppure con 250 euro si acquistano almeno 20 lezioni … i prezzi sono ben diversi

  2. Capisco il vostro business ma ahimè abbinare di tutto allo yoga gli fa perdere credibilità. Sminuire questa millenaria disciplina chiamandola ginnastica o affiancando idee fantasiose( pizzeria yoga) dimostra la totale ignoranza con cui molti si accostano a questa disciplina. Yoga non è un business . Meno lo si rende tale meglio è. Grazie cmq x l’articolo.

  3. Confermo i prezzi citati da Angela anche in provincia di Verona: dai € 15 a lezione di gruppo ad un max di €30 x lezioni individuali.

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