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Foodblog: Sfruttare Expo 2015 e Crearsi un Lavoro

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food blog

EXPO 2015 è alle porte. Il cibo e la nutrizione sono gli argomenti su cui il mondo si concentrerà nei prossimi mesi. Perchè non sfruttare la cosa e farci un business?

foodblog

Author: Roberto Zaretti

Si può vivere creando e gestendo un blog? Oppure il settore è troppo inflazionato? E come fare per farlo conoscere, per trarne profitto, per fare in modo che la gente lo consulti in maniera regolare? Su quali argomenti concentrarsi?

Cominciamo con dire che, da un punto di vista pratico, realizzare un blog e metterlo online è una cosa alla portata di tutti, e non richiede particolari competenze, né investimenti proibitivi. Ma c’è una regola imprescindibile da rispettare: la qualità.

Per qualità si intende certamente l’aspetto grafico, la fruibilità degli articoli e dei servizi, ma soprattutto i contenuti. Le persone potranno capitare casualmente sul nostro blog, ma torneranno solo se avranno trovato argomenti interessanti, non banali, che possano veramente fare la differenza e fornire un valido aiuto nella nicchia di riferimento.

Nicchia di riferimento. In questo articolo ci occupiamo di foodblog, cioè di blog che trattano argomenti inerenti il cibo, e più in generale la cucina. Con Expo 2015 all’orizzonte, proprio incentrato su tale tematica, il momento appare favorevole per inserirsi in questo settore, già molto frequentato, è vero, ma sempre disponibile per chi abbia qualcosa di originale e diverso da proporre.

Gli occhi del mondo sono puntati sull’Italia, che per sei mesi sarà al centro del pianeta per quanto riguarda l’alimentazione. Expo 2015 sarà davvero una grande occasione per ritagliarsi uno spazio vitale, per intraprendere qualcosa di nuovo, per fare impresa.

Ma davvero si può intraprendere qualcosa di nuovo nel settore del food, ove esistono centinaia di blog, siti, pubblicazioni e altro? La risposta è si, se riusciamo a rendere unica la nostra offerta, oppure a personalizzarne una esistente.

Cominciamo a sfatare un mito: se è vero che la maggior parte dei foodblog è gestita da donne, anche gli uomini stanno iniziando a ritagliarsi uno spazio significativo. L’ingrediente comune deve essere la passione, che deve trasparire dalle pagine del blog perchè possa fidelizzare la gente.

Chi ce l’ha fatta, e oggi vive proprio gestendo un blog di questo tipo, raccomanda di essere sé stessi, di non improvvisare, e di specializzarsi in una nicchia precisa, di cui si abbia conoscenza. Per esempio, scegliere di specializzarsi nella cucina della zona ove si risiede. L’Italia è piena di tipicità regionali, tutte uniche ed esclusive. Il mondo ce le invidia, e il fatto di prevedere in futuro la traduzione del blog e la diffusione all’estero, specie in Oriente, è tutt’altro che da scartare. Potrebbe rappresentare l’evoluzione a cui tendere.

La specializzazione può essere ottenuta anche con tagli diversi da quelli esistenti. Dalla tipicità degli ingredienti alla cucina per celiaci, dai cibi per chi soffre di intolleranze alimentari alle ricette vegane e vegetariane, dal pane alla pizza, dai 100 modi per cucinare il pollo ai dolci che non fanno ingrassare.

Parola d’ordine: distinguersi.

Cosa sapete fare meglio? Cosa hanno dimostrato di apprezzare i vostri familiari, i vostri amici? C’è qualcosa che vi riesce bene e vi appassiona? Potrebbe appassionare migliaia di persone come loro. Fatene un business.

Come si apre un blog? È una cosa complicata o lo può fare chiunque? Quanto costa?

Generalmente i blog vengono realizzati tramite una piattaforma appositamente creata allo scopo. Le più diffuse sono queste:

  • WordPress: piattaforma gratuita, forse la più usata dai blogger a livello mondiale, avendo superato i 70 milioni di installazioni nel mondo. Ha molte funzionalità che consentono di gestire al meglio il proprio blog, ed è semplice da imparare e da usare. DottorFranchising ha una piattaforma WordPress. Info e download a questo LINK
  • Blogger: è la piattaforma di Google, anch’essa gratuita. Più limitato di WordPress, ma con alcune funzioni supplementari, come ad esempio la geolocalizzazione. Info a questo LINK 
  • Tumblr: piattaforma multiblog, di tipo social, molto flessibile ed efficace. In Italia è la meno nota delle tre, e probabilmente più indicata a blog di carattere personale che professionale. Info a questo LINK

Il primo passo è quindi registrare un dominio, scegliere a quale piattaforma appoggiarsi e creare il blog. In meno di un’ora si può essere online a costo zero, anche da parte di chi non sa da che parte cominciare. All’occorrenza, esistono in rete molti corsi di formazione, gratuiti o a pagamento, che possono guidare all’installazione di un blog. L’ideale sarebbe registrare un dominio, lo si fa con 15 Euro. Sconsigliabile l’uso dei domini gratuiti, recepiti dall’utenza come poco professionali.

Una volta creata la struttura, impostata la grafica e stabilito quale architettura dovrà avere, occorre pensare ai contenuti.

Vediamo qualche idea nel settore del foodblog che potrebbe essere percorsa con successo.

  • Ricette semplici: molta gente non sa cucinare, e apprezza una guida che consenta in pochi minuti e con pochi ingredienti di realizzare qualcosa di sfizioso da mettere in tavola. Il vostro blog potrebbe diventare un porto sicuro in tal senso;
  • Diete: ce ne sono a migliaia sulla rete, ma se avete un’esperienza diretta su qualcosa che ha funzionato raccontatela, potrebbe interessare ad altri;
  • Intolleranze alimentari: ne abbiamo già fatto cenno. Sono in aumento, e chi è colpito da questi problemi è sempre alla ricerca di qualcosa di alternativo e sicuro, raccontato da chi lo ha testato;
  • Ingredienti: porre in essere un modo di cucinare sulla base di uno o più ingredienti ricorrenti potrebbe risultare vincente (cucinare con lo zafferano, la cucina senza sale, i dolci senza zucchero, mille modi di cucinare i carciofi, ecc.);
  • Cucina senza sprechi: come riciclare gli avanzi. Perchè non incentrare un blog su questo argomento?
  • Focus sulle persone: la cucina per gli anziani, per i bambini, per gli affetti da una patologia specifica, che magari vi è capitato di affrontare nella vita.
  • Ricette per feste, ricorrenze, pranzi, cerimonie. Il tutto all’insegna della qualità e dell’economia.

Qualunque settore decidiate di percorrere, fornite sempre contenuti di qualità, che scaturiscano dalla vostra esperienza personale. Corredate tutto con fotografie ben fatte, esaustive, professionali. Offrite un servizio personalizzato, come ad esempio l’invio in automatico della ricetta della settimana direttamente all’email dell’utente. Valutate, in prospettiva, la traduzione del sito e degli articoli in lingua straniera. All’estero la cucina italiana è molto apprezzata.

Come si guadagna con un blog?

Una volta che il blog è avviato, viene visitato con assiduità, viene elencato prioritariamente nei risultati dei motori di ricerca, è citato nei social, insomma comincia a farsi conoscere, è possibile pensare di trarne profitto in svariati modi. Dalle inserzioni pubblicitarie a pagamento alla fornitura di servizi e consulenze personalizzate. Dalla pubblicazioni di articoli esclusivi a pagamento alle sponsorizzazioni di articoli, iniziative, o dell’intero blog.

Per raggiungere questi obiettivi ci vuole tempo, naturalmente. Il blog è un investimento a lungo termine, non può decollare in due mesi. Questo deve essere chiaro.

A seguire qualche link di foodblog. Loro ce l’hanno fatta. Perchè non prendere spunto e provarci?

Giallozafferano

Sorelleinpentola

Nigella

Luxurybooks

 

Hai qualche idea? Cosa potresti proporre nel tuo foodblog? Scrivi qui sotto.

1 thought on “Foodblog: Sfruttare Expo 2015 e Crearsi un Lavoro

  1. Articolo davvero interessante, che spiega al meglio, passo per passo, come costruire un blog e ritagliarsi uno “spazio” personale nella rete, su un argomento che e’ in effetti quanto di piu’ importante abbiamo in Italia. Con Expo 2015 incentrato proprio sul cibo, e proprio nel paese che, come sottolinea l’articolo, e’ quanto di piu’ ricco e variegato a tal proposito, suggerire un modo per fare di una passione un lavoro, se non un hobby, e’ quanto di piu’ utile si possa trovare nei meandri della rete.

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