Dom. Nov 3rd, 2024

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Avviare un’attività. Attenzione al Rischio Normativo

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avviare un'attività

Avviare un’attività? Esiste un rischio di cui si parla troppo pocoavviare un'attività

Author: Mariella Frangi

Avviare un’attività imprenditoriale, si tratti di un piccolo negozio o di una multinazionale, comporta inevitabilmente un rischio. Quello che normalmente viene definito “rischio di impresa”, e che qualsiasi imprenditore degno di tale nome è consapevole di dover correre.

Del resto, qualsiasi attività comporta una dose di rischio. Anche un lavoratore dipendente corre un rischio, sebbene la sua situazione appaia mitigata, più propriamente illusoria, dal fatto di non conoscere l’andamento e i problemi dell’azienda per cui lavora, se non quando è troppo tardi.

Da questo punto di vista, avviare un’attività in franchising dovrebbe comportare un rischio inferiore rispetto all’avviamento di un’attività tradizionale. Si suppone che l’avviamento sia già stato fatto e testato dal franchisor, prima su punti pilota e poi sugli altri affiliati. E che quindi i rischi iniziali siano riconducibili solo all’unità locale.

Si suppone in buona sostanza che buona parte dei problemi siano già emersi e vi sia stato posto rimedio. Altrimenti perché stipulare un’affiliazione in franchising?

Purtroppo, questo blog è pieno di casi che indicano al contrario. Paradossalmente, un’affiliazione a un franchising che non sia stato testato a dovere, che non sia capitalizzato, che non sia posto in essere e gestito in ottica win-win, insomma, che non è un franchising degno di tale nome, al tradizionale rischio di impresa aggiunge pure il rischio franchising, ottenendo di fatto l’effetto opposto rispetto a quello che ci si attenderebbe.

Come si sceglie un franchising evitando di commettere errori? (o quanto meno cercando di limitarli)

Lo abbiamo detto e scritto svariate volte. Rivolgendosi a un consulente franchising che possa valutare la proposta anche in quegli ambiti dove un profano non riuscirebbe mai ad arrivare. Oppure, in alternativa, affidandosi al percorso Franchising Sicuro. Lo trovate qui.

Oggi però vogliamo introdurre una terza tipologia di rischio, forse la più insidiosa quando ci si accinge ad avviare un’attività. Si chiama Rischio Normativo.

Il rischio normativo viene spesso ignorato. Peggio. Viene addirittura cavalcato per sfruttare l’emotività tipica dei mercati a forte tendenza. Ma vediamo di capirci qualcosa.

Molti di voi ricorderanno quanto accaduto in Italia con le energie rinnovabili. Negli anni compresi tra il 2008 e il 2012 ci fu un vero e proprio boom di aziende installatrici di impianti solari termici e fotovoltaici. I primi consentivano un recupero del 50% sulla spesa, recuperabile in 5 anni (che diventarono poi 10); i secondi godevano del famoso “conto energia”, una sorta di remunerazione piuttosto proficua che di fatto rappresentava un vero e proprio modo di crearsi una rendita finanziaria.

Molte persone e molte aziende, le più avvedute, installarono pannelli sui tetti di case e capannoni, anche dismessi, e stanno ancora oggi godendo dei benefici di quelle agevolazioni.

Altri persero il treno, sperando in tempi migliori, che non arrivarono più. Ma, soprattutto, fu sufficiente una legge che mutasse le regole del gioco per distruggere un business che avrebbe potuto rivelarsi milionario, trascinando nel baratro quegli imprenditori che avevano deciso di puntare su questo settore.

La stessa cosa accadde negli anni a seguire anche per altri settori. Come non ricordare i compro oro, le sigarette elettroniche e, in tempi più recenti, la cannabis light? Tutti settori che non solo apparivano promettenti, ma addirittura rivoluzionari. E sapientemente sfruttati da molti franchisor impreparati, gettatisi nel business nel giro di qualche mese proprio per non perdere l’affare del momento.

Tutti settori a cui la Gazzetta Ufficiale è stata in grado di decretare un de prufundis nel giro di poco tempo, facendo fallire, e spesso gettando sul lastrico, migliaia di imprenditori, piccoli e grandi.

Come non ricordare l’epopea delle sigarette elettroniche? Ci fu un periodo che aprivano negozi nella stessa via, spesso uno di fronte all’altro. Ora quanti ne sono rimasti? E non è che sia passato un secolo. Stiamo parlando di tre anni fa. Stesso discorso per i compro oro.

Questo è il rischio normativo. L’evenienza che possano cambiare le regole del gioco e vanificare qualsiasi velleità imprenditoriale.

Ci sono evidentemente settori che possono risentire del rischio normativo, altri meno. Un conto è avviare un’attività di rivendita di biancheria intima, occhiali o pizza al taglio, un’altro è avviare un’attività nel settore del gioco d’azzardo, delle poste private, della cannabis light. Occorre porsi la domanda: se dovesse cambiare la legge in vigore, ad esempio perché cambia il governo, la mia attività potrebbe correre dei rischi?

Se la risposta è si, non vuol dire che sia necessario rinunciare a vendere pannelli solari o articoli per fumatori per puntare sull’intimo o sulla ristorazione. Ma di sicuro, il rischio normativo va ad aggiungersi agli altri due (il rischio di impresa e il rischio franchising), e occorre prendere precauzioni supplementari e affinare ulteriormente i controlli preliminari adottando delle procedure integrative. Trovate anche questo argomento all’interno di Franchising Sicuro.

Se in passato avete avviato una delle seguenti attività:

  • energie rinnovabili
  • compro oro
  • sigarette elettroniche
  • poste private
  • case da gioco
  • cannabis light

e avete avuto problemi più o meno gravi, raccontate brevemente qui sotto la vostra esperienza. La commenteremo insieme.

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