Aprire una Palestra? Si può fare di più
3 min readAprire una palestra. Oppure no?
Author: Roberto Zaretti
Aprire una palestra è il sogno di molti. Poter coniugare il fatto di restare in forma con la propria professione, rappresenta lo sbocco ideale per quanti desiderano un’attività che non preveda scrivanie o cartellini da timbrare.
Aprire una palestra, tuttavia, non è necessariamente l’unica prospettiva che possa portare a soddisfare questa esigenza. Negli anni si sono sviluppate attività alternative, molte delle quali si prestano a farne un’impresa. In questo articolo ne vedremo alcune.
Autodifesa. In questo settore, fiorente da anni, l’attività fisica si coniuga con la sempre crescente esigenza di sicurezza personale. Anche in questo caso, aprire una palestra destinata a tali discipline richiede una specializzazione in una o più tecniche specifiche, possibilmente non troppo inflazionate.
Il Krav Maga, tecnica di autodifesa orientata all’offesa, rappresenta una delle discipline più efficaci e più veloci da apprendere. Prova ne sia che è insegnata alle forze dell’ordine, e che in tale ambito ha ormai soppiantato tecniche come judo e karate, per apprendere le quali occorre più tempo.
Aprire una palestra specializzata in krav Maga, sebbene ormai non rappresenti più una novità, potrebbe costituire una valida alternativa alla palestra generalista.
Zumba. Ha di fatto soppiantato la classica aerobica. Si tratta di movimenti eseguiti sulla base di musica caraibica opportunamente rivisitata con influenze africane. La finalità è la medesima dell’aerobica, quella di un allenamento cardiovascolare. Ma è di tendenza, e rappresenta una valida alternativa per specializzare l’attività.
Un’alternativa alla Zumba è il Kranking, attività che prevede una serie di esercizi mirati di tipo aerobico ma in grado anche di rafforzare la muscolatura.
Guerra. Ecco un’altra disciplina che coniuga l’attività fisica alla disciplina. Non stiamo parlando di cominciare a far fuoco sul vicino di casa antipatico, ovviamente. E neppure della guerra vera e propria. In questo caso, l’attività fisica si ispira al training militare. Si tratta di un allenamento impegnativo, ma stimolante. Agisce non solo sul fisico, ma anche sull’aspetto psicologico, e in particolare sull’autostima.
Corsi in questi contesti attirano parecchie persone, e possono rappresentare un’alternativa o un’integrazione alla classica palestra.
Yoga. Non ha bisogno di presentazioni, e comunque si tratta di un settore piuttosto sfruttato. Tuttavia esistono delle varianti che negli ultimi anni hanno riscosso l’interesse di molti. Una di queste è l’antigravity, creata dal coreografo Cristopher Harrison. La disciplina viene svolta con l’ausilio di speciali amache mediante le quali è possibile assumere posizioni che nello yoga tradizionale richiederebbero anni di allenamento. Informazioni a questo link.
Acqua. Ormai da tempo il fitness in acqua ha preso piede, al punto che la piscina, un tempo relegata alla sola riabilitazione, per alcune discipline ha preso il posto della tradizionale palestra. Non solo acquagym, però. Dalla danza agli strumenti musicali suonati sott’acqua. Dal pilates alla boxe.
Dall’acquapostural harp, che prevede l’utilizzo di un arpa per migliorare la postura, all’Aqua Tribal, dove l’acqua è mossa dalle vibrazioni di percussioni africane.
In buona sostanza, ancora una volta a pagare è la specializzazione. Non un pò di tutto, quindi, ma una disciplina specifica di cui diventare il punto di riferimento nella propria zona. In giro per il mondo, e soprattutto nell’america caraibica e del sud, esistono tradizioni e discipline ancora vergini (o quasi) per il mercato europeo, che possono essere importate e proposte a una clientela che ha l’esigenza di muoversi, ma che vuole farlo con qualcosa di innovativo e coinvolgente.
Il mio fidanzato ci pensa da anni, vorrebbe aprire una palestra di muay thai, disciplina che ora è molto conosciuta e apprezzata. Il dubbio è se effettivamente convenga puntare solo su quello oppure offrire altre discipline aumentando però i costi per eventuale altro personale.