Dom. Dic 1st, 2024

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Poste Private Franchising: caccia al Bradipo!

6 min read
poste private franchising

poste private franchising

Poste private franchising: cosa sono, cosa offrono, sono sicure?

Chi di voi ha messo piede almeno una volta nella vita in un ufficio postale, per intenderci non parlo di poste private franchising ma di quelle gestite dall’ex monopolista, sa bene di quale spirito di rassegnazione occorra munirsi prima di entrare: sportelli con code chilometriche, addetti che lavorano alla velocità di un bradipo, costi tutt’altro che convenienti per spedire una lettera, un pacco una raccomandata.

Naturalmente non è detto che sia così dappertutto, probabilmente ci saranno anche casi di eccellenza, non lo metto in dubbio. Il fatto che io non ne conosca non preclude necessariamente tale possibilità. Certo, nella città dove vivo, e pure nei paraggi visto che gli uffici li ho girati tutti, gli ingredienti del servizio sono quelli sopra menzionati, al punto che personalmente da tempo evito di metterci piede, arrivando a corrompere il postino se necessario. Mi piacerebbe conoscere la vostra esperienza a riguardo: siete soddisfatti del vostro ufficio postale?

Va da sé che dove ci sia un servizio qualitativamente scadente, e pure caro, si creino i presupposti per proporre qualcosa di innovativo, e se non proprio innovativo almeno tale da sopperire ai problemi di cui sopra. Ed ecco il proliferare delle poste private franchising. Apparentemente più economiche, meglio organizzate, almeno nell’interfaccia con l’utente, le poste private franchising sembrano offrire un’alternativa, qualcosa di nuovo che si affianchi al servizio tradizionalmente offerto da Poste Italiane spa.

Come stanno esattamente le cose? E, soprattutto, vale la pena di pensare di aprire un servizio di poste private franchising nella propria città?

Cominciamo a dire che, come ovvio, per aprire un ufficio di poste private franchising o tradizionale che sia occorrono delle autorizzazioni, rilasciate dal Ministero delle Risorse Agricole. Alla data di realizzazione di questo articolo, l’autorizzazione base è quella “generale”, che consente di raccogliere, trasportare e consegnare lettere di peso superiore a 2 kg e pacchi di peso superiore a 20 kg.

Per poter gestire anche lettere e pacchi di peso inferiore, così come la corrispondenza assicurata e raccomandata, tale autorizzazione non è sufficiente, ne occorre una seconda. E’ la cosiddetta “licenza individuale”, anch’essa rilasciata del Ministero delle Risorse Agricole (dipartimento Comunicazione). Esistono ulteriori vincoli, da valutare con attenzione, come quello di non poter trattare corrispondenza di tipo amministrativo e giudiziario.

Poste private franchising non possono invece gestire prodotti finanziari, come ad esempio il pagamento delle bollette, a meno di autorizzazione della Banca d’Italia. Infatti, in Italia i prodotti finanziari sono appannaggio dei mediatori finanziari, come le banche e gli istituti di pagamento.

Di recente sono state sequestrate in tutta Italia le agenzie di due poste private franchising, Poste Più e Servizi Postali, a cui i consumatori pagavano regolarmente le bollette di luce e gas senza che il denaro arrivasse agli enti creditori. Risultato: utenze staccate, interessi di mora applicati, perdita del denaro versato e utenti imbufaliti. Indagini penali a carico dei titolari delle agenzie e dei franchisor per truffa e appropriazione indebita.

Ecco quindi il primo aspetto da controllare attentamente per aprire un servizio di poste private franchising: le autorizzazioni possedute dal franchisor per operare in tale ambito. E’ chiaro che un conto è affiliarsi a un franchising che offra solo la corrispondenza, un altro è farlo con uno che possa gestire anche i prodotti finanziari.

Ma torniamo alla domanda iniziale: è un business su cui poter puntare? Quanto costa? Quanto rende? Insomma, chi segue DottorFranchising sa che queste sono le domande che ci poniamo ogni volta che affrontiamo un settore commerciale. Vediamo come stanno le cose per le poste private franchising.

Un aspetto critico è la diffidenza della gente: anni di servizio pubblico hanno lasciato il segno. La gente è allettata dai minori costi, che sono indiscutibili, e anche dal fatto che l’efficienza sia quasi sempre nettamente superiore di quella dei bradipi nostrani. Tuttavia qualche perplessità resiste. E non sempre a torto.

Come è facilmente immaginabile, Poste Italiane spa possiede una rete capillare di distribuzione, che parte dagli uffici locali, raggiunge i centri di smistamento e arriva al portalettere. Le poste private hanno un certo numero di agenzie sparse sul territorio, e la capillarità è tutt’altro che garantita.

Con essa pure i tempi di consegna. Esperienze sul campo parlano di settimane per consegnare una raccomandata che dovrebbe arrivare in due giorni. Ed è chiaro che l’utenza più ambita, quella commerciale per intenderci, a cui ogni ufficio postale punta e deve puntare, non è affatto disposta a vedersi recapitare un plico o una raccomandata in due settimane, anche se dovesse costare la metà.

Ecco quindi che nascono fantasiose associazioni, raggruppamenti, arruolamenti di postini in pensione e quant’altro, tutto per sopperire al problema della carente capillarità, vera spina nel fianco di questo tipo di franchising, che alcuni franchisor hanno pensato di risolvere affidando nuovamente all’ex monopolista la consegna della corrispondenza all’utente finale. Con conseguente aggravio dei costi, che per lo più ricadono sul franchisee in forma di royalty.

Ecco quindi il secondo aspetto da verificare per aprire un servizio di poste private franchising: dove sono le agenzie, come funziona la distribuzione, chi e come consegna la corrispondenza da Bolzano a Pantelleria.

Occorre poi fidelizzare il cliente, specie quelle categorie che ripongono in una raccomandata il proprio successo professionale (si pensi agli avvocati), e far capire loro che un servizio economico può anche essere sicuro ed efficiente (sempre che lo sia davvero).

Veniamo ai costi e ai guadagni. Oltre ai costi di affiliazione, mediamente compresi tra 10.000 e 20.000 Euro ma comunque variabili a seconda del brand (e, abbiamo visto, delle autorizzazioni con le quali possono operare), occorre tenere presente che un ufficio postale deve essere collocato in zona strategica, centrale, servita da mezzi pubblici e con ampi parcheggi. Normalmente ciò si traduce in costi di affitto importanti.

Peraltro non serve un grande locale: 50mq possono essere sufficienti. A ciò si devono aggiungere i normali costi per aprire un’attività e per gli eventuali dipendenti. Importante valutare anche le royalty da pagare: alcuni franchisor di poste private franchising chiedono royalty sul fatturato, altri su ogni raccomandata spedita. Occorre valutare bene tale aspetto e fare quattro conti, magari insieme a un commercialista.

In conclusione, è ipotizzabile un investimento iniziale intorno ai 25.000 / 30.000 Euro per un ufficio con le caratteristiche sopra descritte.

Già, ma quanto rende un servizio di poste private franchising? Difficile rispondere a questa domanda. Le variabili in gioco sono molte, e i problemi di fondo pure, come abbiamo visto. La posizione dell’ufficio, il bacino di utenza, la quantità di clientela commerciale, le royalty da pagare.

Per un ufficio di medie dimensioni, gestito da due persone senza dipendenti in zona di forte passaggio, il fatturato per il primo anno può arrivare intorno ai 50.000 / 60.000 Euro. Tali importi sono comunque tutti da valutare. Il metodo lo conoscete già, è scritto ne I 10 KILLER DEL FRANCHISING. Chi non lo ha ancora letto lo scarichi gratis qui a lato.

Conclusione: vale il concetto dei compro oro, delle sigarette elettroniche, dei giochi d’azzardo e di buona parte delle iniziative franchising: l’improvvisazione si paga. E anche in questo settore non manca. Fatevi seguire da un consulente.

Una cosa è certa: assisteremo a un dilagare incontrollato di agenzie postali private, e successivamente a un loro drastico ridimensionamento. Chi si sarà improvvisato, e sono tanti, chiuderà nel giro di poco tempo, e con lui quanti ci avranno investito denaro (leggi i franchisee). I superstiti potenzialmente potrebbero avere un buon business per le mani, sempre che un intervento normativo del governo di turno non arrivi a ridimensionare le regole del gioco. Non sarebbe la prima volta.

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Qual’è la tua opinione sull’ufficio postale della tua città? Sei soddisfatto? Hai domande su questo argomento? Vuoi raccontare la tua esperienza? Scrivi qui sotto
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51 thoughts on “Poste Private Franchising: caccia al Bradipo!

  1. Non sono per niente soddisfatta dell’ ufficio postale, che è gestito da una sola persona quindi tempi di attesa epocali, arresti del sistema informatico che vanno dal quarto d’ ora alla mezz’ora e anche di più, chiusura quotidiana nel pomeriggio e assenza dello sportello automatico esterno: vado spesso durante il mese alle poste ma mi rifiuto di andare in quell’ ufficio, oltretutto l’ impiegata detta legge assoluta quindi, quando si ha bisogno di prelevare dal proprio conto, molto spesso ti impedisce di farlo perchè non ” ha denaro in cassa ” ,” denaro che ha l’ obbligo di avere solo per il pagamento delle pensioni “. D’ altro canto spesso ho sentito, come si dice nell’ articolo, che le poste private non versavano il denaro dei pagamenti delle bollette agli enti, quindi c’ è giustamente diffidenza nei confronti di queste agenzie.

    1. Grazie del contributo, Loredana. Come immaginavo, non sono il solo ad avere problemi con le Poste.

  2. Anch’io devo ancora trovare un servizio postale efficiente. Ogni volta che mi reco in posta c’è da litigare. Servizio pessimo, incapacità di gestire il cliente, disponibilità zero, per forza aprono altri servizi postali. Ieri ho litigato con l’addetto allo sportello perchè voleva farmi pagare una sanzione per la giacenza di una raccomandata. Peccato che il contratto, stampato sul biglietto, dica che si paga dopo 5 giorni lavorativi, non dopo 5 giorni di calendario, Ho dovuto prendere l’agenda telefonica e mostrarla al tipo, il quale, insofferente, mi ha risposto “se deve fare tutto questo baccano per pagare 50 centesimi li tenga pure, ce li metto io”. Ma chi si crede di essere questa gente? E’ ora di finirla! Che lascino il posto a gente che ha bisogno di lavorare e che sia meno spocchiosa

    1. Anche la tua testimonianza è in linea con l’opinione diffusa della gente.
      Nessuno che abbia qualche esempio positivo da riportare?
      Grazie del contributo, Sandro

  3. Le esperienze con la Royal Air Mail conta? Quasi mai un problema, prezzi inferiori a quelli italiani e velocità nel 98% dei casi.
    Le poste private italiane ancora non le ho provate, sono poche e quasi mai mettono i loro prezzi online ma chiedono di essere contattati (?!?). Inoltre non mi piace molto che metà del sito la parte più visiva di alcuni é rivolta al franchising e non al servizio vero e proprio. Per ora diffido. In futuro si vedrà

    1. Non c’è dubbio che prezzi, velocità, organizzazione e professionalità del personale siano i punti deboli delle poste italiane, ed è proprio lì che gli operatori privati vogliono inserirsi. Si tratta comunque di un settore caotico, dove manca una normativa chiara e definitiva (sempre che in Italia sia possibile averne una). Consiglio senza dubbio di attendere tempi migliori.
      Grazie del contributo

  4. Sono d’accordo con questo articolo,ma soprattutto quando parli di ”diffidenza della gente”: é proprio l’ostacolo principale, a mio avviso, che rende l’idea della posta privata un investimento ad alto rischio.. Le poste Italiane sono un marchio storico e difficilmente le persone si indirezzerebbero ad un ufficio privato per pagare una bolletta o spedire una raccomandata,specialmente dove vivo io,nel Sud ma più in particolare nel Paese dove vorrei investire qualcosa e nel quale é presente molta gente anziana sarebbe già un’impresa cercare di convincerla di una ”novità” del genere.

  5. Questo articolo aumenta i miei dubbi sulla possibilità di aprire un servizio di poste private nella mia citta.Fermo restando che l’attuale servizio postale è pessimo.Tempi di attesa infiniti,code chilometriche e lentezza disarmante,senza contare che spesso molte consegne (tipo bollette) avvengono quasi al giorno della scadenza della bolletta stessa.Tutto questo mi ha portato a pensare che un servizio postale privato potesse o possa aver successo ma oltre alla diffidenza della gente quello che mi spaventa di più è lo stato.

  6. Dove abito ci sono 5 sedi di P.I. e attualmente almeno 7-8 agenzie di poste private, alcune di queste ultime hanno cambiano marchio durante gli ultimi mesi, alcune hanno chiuso all’improvviso dopo pochi mesi. Gli uffici di P.I. sono perennemente affollati durante l’intero orario di apertura, mediamente si attende tra i 30 e i 45 minuti fuori la porta scorrevole ed altri 30 minuti buoni all’interno dopo aver preso il numero per il relativo sportello. Molte volte anziani hanno avuto piccoli malori nell’attesa specie in estate o inverno dove non è previsto alcun riparo, ed inutile sono state petizioni per risolvere il problema. I problemi delle Poste Italiane sono diversi e noti a tutti, dargli contro sarebbe un po’ come sparare sulla croce rossa, anche se si tratta pur sempre di un servizio pubblico, i cui dipendenti sono ben retribuiti e non a caso invidiati per il classico “posto fisso” occupato. I diversi piani di ridimensionamento di personale, con relative assunsioni esclusivamente a tempo determinato di 2 – 3 mesi esempio dei portalettere aggiunge ulteriore disservizio per l’utente finale nel ricevere la corrispondenza in ritardo quando le cose vanno bene, oppure non riceverla affatto e costretto ad andare personalmente a ritirarla al centro di smistamento più vicino per evitare il distacco delle utenze domestiche. La verità è che le P.I. curano settori più redditizi di tipo finanziario.

  7. I commenti di Alessandro e Luigi, simili a molti altri che riceviamo quotidianamente, non fanno altro che confermare che a fronte di un servizio sostanzialmente pessimo fornito da Poste Italiane, naturalmente vi sono delle eccellenze ma rappresentano l’eccezione e non la regola, l’offerta dei servizi in franchising non è ancora all’altezza di sopperire a queste lacune.
    I problemi rimangono la capillarità della distribuzione, che al momento solo Poste Italiane può offrire.
    Attenzione a questo tipo di franchising: se proprio volete prenderlo in considerazione fatevi affiancare da un consulente franchising che controlli tutto, altrimenti rischiate di farvi male.

  8. Salve, nel mio paese di 50000 abitanti ci sono due uffici postali h24 pieni a tappo e diversi uffici di posta privata uno dei quali(city poste) che lavora tantissimo e altri due sempre vuoti(post express e mail express) qualcuno sa indicarmi un possibile motivo? Vorrei aprirne uno perché sono molto conosciuto in paese ma non vorrei doverlo chiudere dopo tre mesi. Grazie

    1. Difficile poter fare una valutazione in mancanza di dati oggettivi. Potrebbe trattarsi di un miglior rapporto con il cliente, oppure di prezzi migliori, o ancora di servizi che un punto vendita fornisce e l’altro no (come ad esempio il pagamento di bollette), oltre naturalmente a un franchising sperimentato e non improvvisato. Occorre sempre valutare il franchising secondo le regole che trovi in I 10 KILLER DEL FRANCHISING. In questo settore ci sono parecchie aziende che sono partite dall’oggi al domani, come già avvenne per le sigarette elettroniche, i compro oro, gli impianti solari e via dicendo, senza sperimentazione su punti pilota, e il rischio di cadere in mani sbagliate è elevato.

  9. Parlando con gli affiliati Postal Office penso che non sia male fare un investimento nel settore postale dato che il territorio Italiano è scoperto da questi servizi. Anche perché mi dicevano che questo marchio prima di partire con delle affiliazioni, ha fatto molta esperienza provenendo i capi stessi dal settore della logistica.

    1. Parlare con gli affiliati è certamente una buona iniziativa, ma è solo uno dei controlli da fare. Li trovi tutti in I 10 Killer del Franchising. Se non lo hai fatto scaricalo gratuitamente.

  10. Potrebbe darmi qualche suggerimento su una possibile affiliazione a Mail Boxes Etc ?
    Ovviamente sto lavorando su questa idea con l’aiuto di consulenti!!

    1. Non fornisco mai pubblicamente giudizi sui franchisor. La scelta di appoggiarti a un consulente è sicuramente la migliore che potevi fare. Saprà certamente valutare la situazione al meglio. Per il resto, i controlli da fare sono quelli elencati in I 10 KILLER DEL FRANCHISING. Auguri

    2. mail boxes, offre servizi di corrispondenza, pacchi ecc..ma necessita di un..gran capitale…io mi sono informata e sono stata ricontattata, mi hanno parlato di minimo 50 mila euro..ripeto minimo” e un minimo di abitanti…poi dovrai aggiungere spese e affitto del negozio che deve essere in posizione centrale e fare i rispettivi adeguamenti..ecc e avere gia disponibile una quota per gli stipendi e permessi…. nella mia città ce ne erano due abbastanza grandi..poi si sono visti ridimensionare, trasferirsi in negozi piu piccoli e poi sparire completamente, io mi sono servita di loro 3 – 4 volte, ma poi basta..e altri come me…costava troppo!
      non voglio dire di non buttarti..non so quale sia la tua esperienza o capitale..era solo un “parere” da cliente… e da chi..già si è informata perchè voleva aprire…
      ciao e in bocca al lupo!

  11. Io personalmente ho avuto opportunità di valutare con mano lavorandoci, i servizi di Poste italiane, questo nel 2012, con contratto di due mesi non rinnovabile e devo dire che sono stato sbattuto, come tanti altri ragazzi, in strada praticamente allo sbaraglio, in una zona dove non conoscevo nulla, con un sacco di posta arretrata, dove avevano appena cambiato i numeri civici dunque alcune corrispondenze, bollette comprese, arrivavano con settimane di ritardo se arrivavano. mi trovavo davanti persone infuriate alle quali avevano già sospeso le utenze senza che loro avessero mai ricevuto nulla, alcuni avevano anche sollecitato l’invio delle bollette convinti fossero ritardi da parte dei fornitori. Insomma un vero e proprio disastro. Non parliamo poi delle pretese di alcuni direttori di finire la posta assegnatami in partenza, anche se dovevo fermarmi qualche ora in più non pagato, perché gli straordinari in posta sono concessi davvero con il contagocce. Inoltre, una volta imparata la zona, ecco che finiva il contratto e subentrava un altro “fortunato” che magari la posta la buttava nel fiume così come gli veniva affidata la mattina (vi assicuro che è capitato). Immaginate voi un ragazzo che si trova in una situazione del genere che sa sicuramente che sarà lasciato a casa al termine del contratto, quali stimoli possa avere per fare bene il suo lavoro. Si sente solo sfruttato. Ora mi sembra che si sia un po ridimensionata la questione assunzioni e contratti, spero, per fortuna di chi ci lavorerà. Ecco perché aprire un servizio di posta privata non nego che mi piacerebbe, ma ho paura che certi franchising, vogliano solo i tuoi soldi per poi abbandonarti. Purtroppo appena si liberalizza un servizio che prima era monopolio dello stato, ecco che spuntano gli improvvisati che come riportato saggiamente nell’ articolo sono la disgrazia di chi magari vorrebbe lavorare seriamente ma che sopratutto investe risparmi di una vita o, peggio ancora, si indebita per aprire un’agenzia. Io poi scrivendo dalla Liguria avrei a che fare con la tipica diffidenza locale, dove o hai successo se lavori bene e se fai parte di un gruppo serio, o altrimenti stai pur tranquillo che nessuno userà i tuoi servizi. Insomma o la va o la spacca.

    1. Credo a tutto quello che hai passato, perchè l’ho passato anch’io lavorando come postina…una cosa pazzesca, organizzazione inesistente, arrivi all’ufficio postale dopo solo un corso di 1 ora dove ti facevano vedere come mettere la posta nel casellario e in che punto timbrare…
      ti ritrovi con kg e kg di pacchi e corrispondenza sull’auto ( si, perchè a me hanno detto che dovevo avere l’auto!!) cosa più stupida che potesse esistere..perché ci sono i sensi unici.. i divieti..ecc… cosi il giro diventa stra lungo… in certe strane devi lasciare l’auto a 2 km perchè non poi accedere..cosi ci metti un’infinità..la gente che arrabbiata ti tratta malissimo perchè non ha ricevuto questo e quello..e se ne frega che tu hai iniziato solo quella mattina!! e ti ritrovi a lavorare dalle 8 alle 20 di sera!! se sei fortunato che non ti succeda che vieni chiamata dai carabinieri perchè hanno trovato un pacco di posta nel piazzale di un supermercato e ovviamente l’ufficio postale, il tuo direttore fa chiamare te..e non dice che tu non puoi esser stato perchè la settimana prima ( data della consegna e della ricezione della corrispondenza riportata..) non potevi essere..perchè non lavoravi ancora li…
      una cosa vergognosa

  12. Buongiorno,
    sto valutando la possibilità di aprire una posta privata con un mio marchio.
    Le agenzie saranno 5, tutte in diverse città ogni agenzia avrà come titolare un mio parente o amico.
    I miei dubbi sono:
    – come si collegano le 5 agenzie? ad esempio dalla nostra agenzia di milano abbiamo della corrispondenza che va consegnata a napoli.
    La nostra agenzia di napoli si occuperebbe di consegnarla, ma come arriva da milano a napoli?
    – Inoltre quali materiale cartai bisogna avere? tagliandi, distinte, buste, ecc.. c’è uno standard preciso o mi posso rivolgere ad una tipografia?

    spero di ricevere numerosi commenti e consigli.
    saluti

  13. ciao i servizi privati di norma sono più cari , ma ti offrono velocità e disponibilità,in questo caso i costi sono inferiori alle poste italiane e in più c’è velocità certezza del recapito ed è omologato per tutto

  14. Dopo aver letto le sue preziose informazioni, vorrei sapere qual è lacformacmigliore di marketing per aver successo con un servizio di posta privata

  15. Ciao sono di Manfredonia e mi piacerebbe entrare nel mondo delle poste private. Ho contattate diversi franchisor ma sono molto indeciso su chi affidarmi. Volevo avere qualche consiglio da chi già opera nel settore e se ne vale la pena. Grazie .

  16. Buonasera,
    visiti makeinternet.it
    troverà diverse soluzioni senza alcun costo di gestione con servizi sia postali che di pagamento bollettini in collaborazione con poste italiane.
    saluti

  17. Nella mia città è presente un solo servizio di poste private. La città è di circa 33.000 abitanti e al netto dei punti delle Poste italiane sembra che stia andando bene. Si avvale dei servizio di ritiro posta presso i liberi professionisti ed ha i servizi finanziari come il pagamento di bollettini, MAV, RAV ecc…
    Io sarei interessato ad aprirne un’altra, ovviamente di un marchio differente e buttarmi sul mercato entrando in diretta concorrenza con quella già presente.
    Vorrei un consiglio in merito, non so se 33.000 abitanti siano abbastanza per aprire un’altro ufficio di posta privata. In centro città ci sono 2 uffici postali compreso quello principale, in più ce ne sono altri 2 nelle frazioni della città. Inutile dire che sono tutti molto inefficienti ed affollati.
    Grazie.

    1. Quando si intende aprire un’attività in franchising, presumo tu stia parlando di tale formula commerciale, gli aspetti da controllare approfonditamente sono due. Infatti, mentre se apri un’attività tradizionale ti limiti a valutare la potenzialità dell’impresa da un punto di vista commerciale, se la apri in franchising devi analizzare anche tale aspetto. Ho premesso questo perchè tu poni delle domande di natura commerciale, e la struttura più adatta per risponderti è proprio un franchisor. Questo è proprio uno degli aspetti fondamentali del franchising: sfruttare l’esperienza acquisita da altri e applicarla alla propria realtà. Quindi, per riassumere:
      1 – Identifica uno o più franchising in linea con quanto stai cercando
      2 – Poni le domande di fattibilità che hai espresso in questo post e raccogli più giudizi
      3 – se ci sono gli estremi, procedi analizzando in dettaglio le caratteristiche dei vari franchising e fai tutti i controlli del caso (se non l’hai ancora fatto scarica l’ebook “I 10 killer del franchising”
      Tienici al corrente

  18. Personalmente sconsiglio vivamente il franchising.
    sono sul gruppo Agenzie Poste Private su facebook ogni giorno qualcuna pubblica l’avviso di chiusura punto vendita.
    Il franchising del settore postale è distruttivo perchè chi guadagna realmente è solo la casa madre.
    Ci sono tantissime aziende che offrono gli stessi servizi senza contratto di franchising e senza far spende decine di migliaia di euro.
    Tante aziende al contrario offrono gli stessi servizi con una semplice affiliazione commerciale e con una spesa di soli 1500/2000 euro e consegnano anche tantissimo materiale per allestire il punto vendita.
    Vedi SendPost.it o Makeinternet,it
    Offrono l’affiliazione commerciale, senza canoni, senza royalty sul fatturato, senza spese di rinnovo, senza spese di disdetta. Insomma, basta guardarsi intorno per capire che le poste private sono destinate a durare poco.
    L’alternativa sarebbe MailBox, credo sia la piu importante sul mercato, seria, attenta alle esigenze delle proprie agenzie, ma vuole 25000 euro di accesso al franchising.
    Prima di firmare un contratto franchising chiedete a chi già ci è passato.
    saluti

  19. Buongiorno a tutti.
    Anche io sono affiliato SendPost.it
    ci ho messo più di un anno a decidermi.
    Mi sono reso conto che non è importante quanto sia conosciuto il marchio, ma l’affidabilità e la qualità che questo riesce a proporti.
    Ho contattato e incontrato i commerciali di decide di aziende di poste private ma nessuno mi ha parlato di un loro difetto, tutti a parlare di quanto sono belle e di quanto grandi.
    Ho incontrato il commerciale di sendpost e questo mi ha convinto subito.
    Non per il costo economico del servizio, ma perchè è stato in grado di riconoscere non solo i pregi dell’azienda ma anche tutto ciò che hanno da migliorare.
    Per me questo è stato l’importante ed oggi, ha distanza di 8 mesi sono contentissimo della scelta che ho fatto.
    Inoltre SendPost è si un marchio nuovo, ma fa sempre parte del gruppo MakeInternet.it
    Il mio consiglio è questo:
    non vi affiliate ad un azienda solo perchè ha un marchio molto presente su internet e sui social network, affiliatevi ad un’azienda che è in grado di darvi un servizio reale.
    spero di essere stato di aiuto.
    saluti
    Franco

    1. …e fate sempre tutti i controlli che occorre fare quando si intende avviare un’attività in franchising

    2. Vorrei chiederti: la corrispondenza come viene ritirata’ e in quanto tempo i pagamenti vengono registrati dai fornitori e la posta( pacchi & co) arriva a destinazione? grazie

  20. l’articolo da me letto riguardo l’apertura di un ufficio postale privato mi e’ sembrato molto interessante mi ha dato l’opportunita’ di farmi un’idea riguardo queste nuove attività

  21. Gestisco personalmente una posta privata, non è un vero e proprio franchising ma meglio un’azienda che opera dietro le quinte di Poste italiane spa… I clienti sono soddisfatti, pagano le loro utenze, fanno le loro ricariche e le spedizioni, offriamo 30 servizi di consulenza sulle utility, luce/gas e telefonia, offriamo servizi di noleggio auto e anatocismo bancario, finanziario e assicurativo… Non ho ancora avuto alti profitti in quando ho aperto da qualche mese, ma devo ammettere che è un business che offre molti punti a favore del desiderio di mettersi in proprio.

  22. sono interessata ad aprire uno sportello poste franchising e sto’ valutando diverse offerte

    anche senza aiuto del franchising sono convinta che dando un buon servizio tipo ritiro a domicilio alle aziende e centri servizio ,banche ecc puo’ funzionare inoltre visto i fatti accaduti
    denari non girati ai loro destinatari e la capillarita’ della distribuzione direi di iniziare usando il servizio di poste italia per la distribuzione e non farei il servizio pagamenti dei bollettini anche perche’ vorrei aprire in una area industriale

  23. Annamaria se vuoi possiamo sentirci e posso spiegarti un po’ come funzionano i servizi.
    La mia mail è arearao@gmail.com se la redazione permette, mi occupo di formazione da anni e potrei darti qualche consiglio, a disposizione per chi volesse intraprendere quest’attività.
    Saluti e che questo 2016 sia un anno prospero per tutti.

  24. Buongiorno, sto valutando un franchising con Poste private servizi, che ho trovato tra i franchising dell’Unione camere regione lombardia, effettua pagamenti bollette, raccomandate, ritiro pacchi, pagamenti canoni, ricariche sky e postpay ecc… non chiedono roialty ne freeingresso, solo il pagamento minimo mensile per l’assistenza continua, sapete consigliarmi? grazie infinite

    1. Buongiorno Donatella, la valutazione di un franchising, qualunque essa sia, non può limitarsi a valutare la proposta del franchisor, ma richiede analisi ben più approfondite, compresa la consulenza di un commercialista che valuti il business plan e di un legale che valuti il contratto. Se non l’hai ancora fatto, scarica la guida gratuita I 10 KILLER DEL FRANCHISING e leggi LAVORARE IN FRANCHISING (trovi entrambi nella colonna a lato). Serviranno a darti una visione generale delle valutazioni che devi fare. L’alternativa è affidare la valutazione a un valido consulente franchising. Ne trovi alcuni sui siti delle associazioni di categoria.

  25. Articolo interessante soprattutto per quanto concerne la valutazione dei pro e dei contro. Ci ho trovato già tante risposte alle mie domande e curiosità, ma vorrei approfonndire ulteriormente l’argomento.

    1. Ciao Camillo, proprio questo mese torniamo sull’argomento con un nuovo articolo. Fammi sapere cosa ne pensi

  26. In un paio di anni, dalla stesura dell’articolo e dei commenti, le cose sono più chiare. Da un lato le poste pubbliche, almeno nella mia realtà, si sono rese competitive e affidabili. Dall’altro, molte poste private hanno cessato la loro attività, un pò come le sigarette elettroniche e i giochi d’azzardo. Per le poste private, sono rimasti sul campo dei franchising multiservizi che assicurano una buona sinergia dei servizi molteplici trattati, tra cui anche un servizio di posta privato, impensabile, a mio parere, quando esercitato senza il compendio di tutta una serie di proposte diversificate a pagamento e a corredo. Le sinergie commerciali di servizi complementari, quando ben assortite e realmente competitive, sono una scelta strategica in grado di fare la differenza rispetto a una offerta di servizi monotematica e raccogliere il consenso esteso di molteplici tipologie di consumatori, affini per esigenze. Sebbene l’articolo non sia recente, le tematiche trattate sono ugualmente attuali e rinnovatamente interessanti, dati gli sviluppi contestuali avvenuti successivamente ai contenuti esposti.

  27. Dire non sono soddisfatta del mio ufficio postale e dire poco, sono insoddisfatta e incavolata con poste totali! personale che non rispetta orari e code, che mentre fa sportello tiene in coda le persone perchè sta parlando del figlio che ha messo il primo dentino..o della vicina che è caduta..o della ricetta fatta la sera prima, arrivare con un numero e pensare ” che bello ho davanti solo UNA persona! e ritrovarti 87 minuti dopo ancora in coda…. e quando tocca a te quella si alza perchè deve andare a prendere il caffè al bar o a comprare il pane che altrimenti resta senza,..
    corrispondenza che non arriva, pacchi che vengono registrati come ” consegnati” ma mai arrivati, e dopo settimane che diventi matta tra uffici postali e numeri verdi, non vieni a capo di nulla, il tuo pacco si è volatizzato e le poste che ti rispondono : “non è di nostra competenza!…vedete voi.
    Anch’io sono interessata all’apertura di un ufficio postale privato, vorrei sapere a quale affidarmi, che sia serio, che permetta pure la ricezione della corrispondenza e i pagamenti amministrativi e finanziari… e che ci si possa fidare e sia celere nelle consegne..
    Che sia serio al 101%! Non ditemi che posso solo sognarmelo…
    Grazie!

    1. Per essere guidato passo passo evitando di commettere errori fai il percorso FRANCHISING SICURO. Trovi il link in Home Page

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