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Lavanderia Self Service? Mica siamo negli USA!

5 min read
lavanderia self service

lavanderia self service

Lavanderia self service? Si, no, forse

Autore: Roberto Zaretti

Aprire una lavanderia self service: si tratta di un buon affare o è meglio tenersi alla larga?
La risposta è: dipende. E ora vediamo quali sono i parametri che determinano il successo o l’insuccesso di una lavanderia self service.

Cominciamo da un’opinione comune: all’estero, specie negli Stati Uniti, funzionano bene (una lavanderia self service compare spesso anche nei film) ma in Italia la mentalità e le abitudini sono diverse, ed è quasi sempre un flop. Corrisponde al vero questa affermazione? Solo per la prima parte.

Non vi sono dubbi circa il fatto che molte volte una lavanderia self service non funzioni, ma vi sono anche casi dove le cose vanno bene. Obiettivamente, occorre dire che le prime sono in numero maggiore rispetto alle seconde. Due le variabili che principalmente determinano il successo o l’insuccesso di una lavanderia self service: la zona, quindi l’utenza che potenzialmente ne potrebbe usufruire, e l’intraprendenza dell’imprenditore (chi l’avrebbe mai detto…) nel trasformare una semplice attività commerciale in un luogo di aggregazione.

Cominciamo dal primo punto: la location. Attenzione a non commettere un errore piuttosto diffuso. Valutare la zona non vuol dire solo contare i condomini presenti e le persone che ci vivono, ma anche e soprattutto valutare la tipologia sociale degli abitanti. Eccezione fatta per lavare ed asciugare capi ingombranti e difficilmente gestibili a casa, a usufruire di una lavanderia self service sono soprattutto alcune tipologie di persone e di attività, e di ciò occorre tenerne conto.

Ospedali, caserme, case di riposo, università, centri sociali: occorre valutarne la presenza, e magari fare una prima indagine preliminare sull’effettiva esigenza. Basarsi sull’utenza tradizionale, magari solo perché si tratta di un quartiere ad elevata densità abitativa, può rappresentare un rischio elevato. Attenzione: spesso i franchisor ragionano solo per numeri e per bacino d’utenza. Non basta.

Veniamo ai luoghi di aggregazione. In pochi l’hanno capito, compresi i franchisor. Eppure è tutt’altro che una novità. Per secoli le donne si sono trovate a socializzare nei lavatoi di paese. Era spesso l’unico luogo di aggregazione concesso loro, e il lavare i panni nascondeva spesso l’occasione per poter stare insieme, scambiarsi le notizie più curiose, informarsi sugli eventi del mondo.

Ebbene, una lavanderia self service che funzioni deve ricalcare questo profilo. Quindi ambiente accogliente, con musica e svaghi di sorta, magari un bar o comunque distributori automatici all’interno, iniziative di ritrovo, concorsi, consolle di videogame, pay tv (attirano i figli), postazione internet e via di fantasia. Insomma, se devo spendere il mio tempo per portare la roba a lavare (più spesso solo ad asciugare) in una lavanderia self service, che almeno possa trascorrerlo al meglio senza stare a guardare un cestello che gira. Da valutare anche il servizio a domicilio, specie per ristoranti e alberghi.

In merito ai luoghi di aggregazione, attenzione all’effetto contrario, che alcuni gestori segnalano, specie nelle grandi città. Non sono rari casi in cui la lavanderia self service diventa il punto di ritrovo per traffici illeciti o per trascorrerci la notte. Se questo capita, il vostro business è finito, perché la gente smetterà di frequentare un ambiente del genere.

Cosa serve per avviare una lavanderia self service?

Tanto per cominciare un locale idoneo, di superficie adeguata al genere di intrattenimento abbinato. All’estero spesso le lavatrici a gettoni sono installate all’interno delle spa. A quando in Italia? L’attrezzatura consiste essenzialmente in un certo numero di lavatrici/asciugatrici, con un adeguato impianto idraulico, quest’ultimo provvisto di un sistema atto alla depurazione delle acque prima dell’emissione nella rete fognaria comunale. Normalmente a queste cose pensa il franchisor.

Il vantaggio per chi gestisce una lavanderia self service è essenzialmente il poco tempo da dedicare all’attività, tale da poter essere presa in considerazione anche come secondo lavoro (tuttavia qualcuno disponibile a intervenire in qualsiasi momento ci deve essere). Oltre alla normale pulizia e igienizzazione del locale, l’attività consiste nel rabbocco dei materiali di consumo e un’eventuale manutenzione veloce delle macchine. Oltre a svuotare la cassa, naturalmente. Oltretutto sono attività che possono essere fatte a tarda ora, quindi dopo un normale turno di lavoro, considerato che una lavanderia self service normalmente è aperta 24h su 24h.

Quali sono i capi che più frequentemente finiscono in una lavanderia self service?

Coperte di grandi dimensioni, trapunte, piumoni, insomma capi impegnativi, per cui la lavatrice di casa impiegherebbe un’intera giornata per lavare ed asciugare, e che in una lavanderia self service si ottiene in un’ora.

Qual è l’utenza tipo di una lavanderia self service?

Aprire vicino a una caserma o a un ospedale potrebbe essere una scelta che fa la differenza. Anche le università sono appetibili, perché nei pressi di solito alloggiano gli studenti, anche loro fruitori di questi servizi. Nelle grandi città, a farne uso sono principalmente gli stranieri, e più in generale coloro che non possono disporre di una lavatrice domestica. Si tenga presente che molto spesso non è il lavaggio ad essere richiesto, bensì l’asciugatura, specie in inverno. Chi vive in un condominio spesso è in grado di lavare con la propria lavatrice, ma diventa un problema stendere i capi ad asciugare.

Costi: circa 30.000 Euro se si fa da soli, partendo da zero, 10.000/20.000 Euro in più per una lavanderia self service in franchising.

Utili: una lavanderia di piccole dimensioni, che serva un quartiere periferico e che, come si è detto, possa contare su una location adeguata, può contare su un utile mensile al netto di spese e tasse intorno ai 2000 Euro. A cui vanno aggiunte eventuali entrate supplementari legate ai servizi offerti. Uno stipendio medio, insomma.

Una cosa importante da verificare è la qualità delle macchine che vengono installate, per evitare che la manutenzione vada a intaccare gli utili. Nel caso di un franchising, verificare in sede preliminare la caratteristiche tecniche, l’affidabilità delle marche proposte e i termini di garanzia/assistenza., Accertarsi poi che tutto quanto promesso a voce compaia pure nel contratto.

Insomma, aprire una lavanderia self service, in franchising o autonoma, può essere un buon affare a condizione che si riesca a individuare la location adatta e si riesca a creare un ambiente di aggregazione, dove la gente non debba trascorrere il tempo a guardare un cestello che gira.

Hai mai fatto uso di una lavanderia self service? Come ti sei trovato? Ne gestisci una? Scrivi qui sotto. Se l’articolo ti è piaciuto condividilo sul tuo social preferito.

69 thoughts on “Lavanderia Self Service? Mica siamo negli USA!

  1. Vado alla lavanderia self service per lavare le trapunte e trovo che sia una comodità averla lavata e asciugata in un’ ora, i prezzi sono abbordabili, si trova parcheggio facilmente e posso utilizzare i miei detersivi, se voglio, altrimenti li posso comprare al distributore automatico come la buste grandi per la biancheria pulita: la pulizia lascia a desiderare e l’ odore all’ interno non è proprio gradevole, ma una volta ogni tanto si può fare.

    1. Grazie Loredana, è importante conoscere il parere dei fruitori di tali servizi. Mi pare di capire che è confermato quanto scritto nell’articolo, cioè che siano principalmente i capi di grosse dimensioni ad essere portati in tali lavanderie, mentre per le normali esigenze familiari si preferisca la lavatrice di casa. Un saluto

  2. Io ne ho molto bella a 2 isolati da casa. Piccola ed assolutamente priva di svaghi alternativi a guardare il cestello…ma pulitissima e ben frequentata. Il ragazzo che la gestisce passa spesso a controllare e ripulire un po’. Non la lascia abbandonata a se stessa ed è sempre reperibile al cellulare per dare spiegazioni o intervenire (classica scena dove la gettoniera ingoia 1€ senza leggerlo. Arriva in 10-15 min).
    In quella lavanderia c’è sempre gente, ad occhio direi che una 15ina di persone al giorno ci entrano di sicuro ma anche il doppio nel weekend. Infatti evitavo i sabati perchè avrei dovuto aspettare la fila.
    Sul tipo di frequentazione qui non si verifica ciò che dici nell’articolo: l’utenza è per lo più italiana a quanto vedo, benchè almeno 1/3 dei residenti sia straniero.
    Per lo più ci vanno gli uomini (magari single ed un po’ indietro con le faccende domestiche?). Poi persone che lavano capi e scarpe molto sporche (tipo post lavori edili) perchè la lavatrice domestica non ce la fa altrettanto bene o perchè non la vogliono sporcare.
    Vedo anche ragazzi che lavano capi sporchi di terra rossa del tennis (nella zona c’è un grosso circolo).
    Alla questione “svaghi”, non certo permessa dalle metrature dei negozi nella metropoli, sopperisce la localizzazione: è pieno di negozi intorno e di solito facevo la spesa mentre i panni erano in lavatrice. Per altro facevo anche in tempo a tornarmene a casa perchè è molto vicina.

    Quando ho rifatto il bagno di casa, l’ho usata assiduamente per un mese per lavare ed asciugare, almeno 2 volte a settimana.
    Dopo ci son tornata solo per asciugare (in inverno capita almeno 4-5 volte a stagione che le piogge siano incessanti) e per fare i capi ingombranti (mah, diciamo 1 volta l’anno per quello).

    Stiamo considerando di aprirne una in un quartiere diverso di Milano, ma la paura è che ormai il mercato sia ben coperto. Difficile trovare un posto dove non ce ne sia già una nell’arco di un km.
    L’investimento in macchinari è considerevole, più elevato di quello necessario all’apertura di un qualsiasi negozio di rivendita.
    Non vorremmo rivolgersi ad un franchisor, perchè sinceramente con tutti i punti vendita che si stanno chiudendo si riuscirebbe a trovare tutte le macchine necessarie per un complessivo di 12.000 circa, ciò macchinari con max 5 anni di vita e pochi lavaggi fatti.
    Hai consigli da darmi sul come sia possibile gestire le manutenzioni senza avere un franchisor?
    Penso che spendendo 30.000€ all’inizio e pensando ad un ammortamento in 5 anni chi ci guadagnerebbe alla fine sarebbero solo la casa produttrice ed il proprietario del locale da affittare. Sbaglio?

    1. Grazie per il tuo contributo e benvenuta.
      Nel tuo commento tocchi alcuni punti importanti, che dovrebbero proprio essere quelli su cui focalizzare la scelta della location: l’utenza a cui ci si rivolge, e in particolare la presenza di utenza, professionale o privata, che potrebbe aver interesse a usare la lavanderia in maniera sistematica.
      Detto questo, non c’è dubbio che in questo settore il franchising giochi un ruolo marginale. Non vi sono brand che spicchino al punto da indirizzare i clienti presso una lavanderia piuttosto che un’altra. Se funziona bene, se è pulita, se all’occorrenza è assistita, se i prezzi sono in linea con il mercato, non c’è brand che tenga. Anche l’esperienza, anima del franchising, non è elemento determinante in questo settore.
      Buona l’idea di reperire materiale usato, si trova senza dubbio.
      Come gestire le manutenzioni? Se risiedi in una grande città, come mi pare di capire, potrebbe essere interessante un consorzio con altre lavanderie di zone diverse che abbiano la stessa esigenza.
      Per quanto riguarda i conteggi serve un buon business plan. Difficile fare una valutazione con dati arbitrari.
      Auguri e tienici informati

  3. Qualsiasi idea di franchising è buona, basta darsi da fare..in ogni caso parliamo solo dell’estero, perchè QUALUNQUE idea di franchising che hai in QUALSIASI campo lo Stato ti mangia quasi il 70% di quello che costruisci..a questo punto o si imprende all’estero o conviene stare sul divano.

    1. Sono in parte d’accordo con te. OK x la tassazione assurda, e ci aggiungerei la burocrazia, che rende di fatto problematica, per non dire fantascientifica, l’idea di fare impresa in Italia.
      Non condivido il fatto che qualsiasi idea di franchising sia buona, ti garantisco che le cose non stanno proprio così. Pure sul fatto del divano ci sarebbe da dire, ma mi rendo conto che hai voluto estremizzare il concetto.
      Sembra che tu abbia qualche esperienza a riguardo. Ce la vuoi raccontare?

  4. L’esperienza che vi racconto è quella dei miei amici che hanno aperto attività in franchising in campi diversissimi tra di loro. Uno con il carretto a forma di limone che va in giro per fiere, l’altro con la rosticceria e l’altra con i cioccolatini. Mi chiedo come sia possibile che in settori merceologici così diversi alla fine si totalizzi lo stesso scoramento, sintetizzabile nelle parole: siamo bravi, il lavoro è fantastico, si incassa, ci piace, siamo soddisfatti, ma..restano POCHI SOLDINI in fronte ai sacrifici fatti. Se il nostro Socio ci mangia oltre il 70% di quello che sudiamo, spiegami perchè non dovrei mangiare alla Caritas e starmene sul divano, chi me lo fa fare? Io per carità sono lavoratore dipendente, ma visto che mi hanno appena segato la busta paga stavo valutando di aderire ad un franchising..ma ovviamente all’estero!!!

  5. Sto x aprire una lavanderia self service a Sciacca (AG). Sarei il primo e credo il 3 in tutta la prov. Di Agrigento! Insomma qui ancora é una novitá…. Ho vissuto tra Roma, Como e Firenze per diversi anni e ho notato che funzionavano alla grande! Ora, essendo Sciacca una cittá turistica spero le cose mi vadino bene…. visto che l investmento non é poco. Speriamo bene, dovrei aprire inizio anno 2017 🙂

    1. Noi tutti ti facciamo i più sentiti auguri. Occhi aperti e valuta tutto in dettaglio. Tienici al corrente dello sviluppo delle cose

      1. Ciao a tutti, sono Giuseppe da Sciacca(AG). La lavanderia self service l ho aperta a settembre 2017 e ho aperto gli occhi a tutti in quanto qui molti non hanno la più pallida idea di come funzionassero!!! Lavoro molto con: Piumoni, coperte di grosse dimensioni, ma anche con parecchi ristoranti e B&B che qui non mancano… ovviamente le spese ci sono e dato anche il periodo invernale, rimane poco in tasca… Però sono uno che non si demoralizza facilmente… in Primavera ed estate dovrei ripartire alla grande se tutto va secondo i miei piani tra Piumoni da rilavare e il turismo che arriva 🙂 Un abbraccio e buon lavoro a tutti!

  6. Buongiorno a tutti mi chiamo Cinzia e mi piacerebbe molto aprire un negozio di asciugatrici nella casa e paese di mia nonna venuta a mancare quasi un anno fa’. Purtroppo la casa è molto vecchia e dovrei rifare gli impianti nuovi in più ho un bambino di 6 anni non trovo lavoro non rirsco più a pagare ne a vendere casa. So che chiedo troppo ma pensavo che potevo aprire un negozio e guadagnare soldi col tempo dedicandomi a mio figlio e riuscire a pagare tutto. E in futuro avere una vita tranquilla. Si può riuscire a far qualcosa?? Grazie mille

  7. Salve a tutti, un consiglio. Sto rilevando un alavanderia classica con il personale all interno che gia’lavora e mi chiedevo quali sono le cose migliori per controllare le entrate quando io non ci sono? grazie in anticipo( non ripondetemi ceh ci edevo essere tutti i giorni perche’non é possibile per motivi di lontananza da casa) Grazie!

  8. Avendo un cane ho l’esigenza di lavare i suoi accessori in una lavanderia a gettoni che il più delle volte sono giustamente solo per vestiti e accessori per umani: ho visto che electrolux propone un franchising per lavanderie a gettoni solo per animali domestici, cosa ne pensate voi?

    1. In linea di massima il settore PET è in costante crescita, ma questo non basta per potersi esprimere a riguardo. L’avviamento di un’attività, qualunque essa sia, presuppone un’analisi ben più approfondita, che tenga conto di molti aspetti, non ultimo quello della qualità del franchising che viene proposto

  9. Ciao a tutti .qualcuno può darmi una idea di quanto si paghi di IRPEF e inps per una lavanderia a gettoni piccola con 2 asciugatrici e 3 lavatrici .così per avere un idea.sono in trattativa per rilevarne una e per l’attuale proprietaria si spende 2000€ anno di IRPEF e 2800€ di INPS. Le devo credere?

    1. Ciao..volevo sapere se hai aperto poi la lavanderia a gettoni e come ti stai trovando.grazie in anticipo

    1. Ciao ho comprato delle domus usate ma ancora non le ho messe in funzione perché devo fare gli impianti a sentir dire vanno bene sono di fascia media
      Se le tratti bene ,pulizia manutenzione funzionano bene
      Altro non so lo vedrò con il tempo

  10. Ciao!
    Sono in procinto di aprire una lavanderia self Service, si aspettando i soldi dalla banca che sembra difficile ottenerli.
    Aprirei con un franchising, bio Lavatu.. il mio terrore è di non riuscire a ripagare tutti i debiti..
    Lo so che per i primi due anni ci si ripagano i costi ma spero di non commettere un grosso errore..

    1. Un grosso errore la staresti commettendo di sicuro se nella scelta del franchising non ti fossi affidata a un consulente che possa analizzare tutto. Mi auguro tu abbia provveduto in tal senso

  11. Ascoltate uno spassionato consiglio da chi da anni è proprietario di una lavanderia self service a Torino..lasciate perdere, investite in altro perché si fa la fame..mi fidai del fatto che ci sono le caserme ma ormai anche caserme e ospedali hanno le lavatrici all’ interno quindi in pochissimi lavano fuori. Qui parla di un utile netto di 2000€ al mese il che vuol dire incassarne più di 6000 (assolutamente impensabile) considerando che iva, tasse, affitto, prodotti e consumi si portano via circa il 70€ del fatturato. Scordatevi poi di aprirla con 30000€ o meno, i macchinari, se validi, costano molto, gli impianti anche e l’ allestimento del locale pure, considerate pure il doppio o il triplo della cifra. Un altro aspetto da me non considerato fu la svalutazione delle macchine che oggi per aprire pagate tot e un domani varranno poco niente perché vecchie. Altra diceria generale è che è un secondo lavoro che va avanti da solo ma non è così..Ogni tre per due si viene chiamati da chi ha sbagliato, perso i soldi, pasticciato o x chissà quale motivo e bisogna essere disponibili. In pratica abolirete ferie e tempo libero per un’ attività che se va bene coprirà le spese e che quando rivenderete (se ci riuscite perché con certi fatturati da prefisso telefonico nessuno la comprerà mai) varrà molto meno di quello che avete speso. Ho voluto dare il mio contributo e la mia esperienza per evitare che altri si caccino in situazioni difficili come ho fatto io, datemi retta non vi fidate di chi vi propone guadagni alti e senza fare nulla perché non è affatto così. Un saluto a tutti

    1. ti capisco benissimo, anche io sono 8 anni che sono cascata in questo errore….e vorrei aggiungere a tutta la lista di motivazioni che hai dato per evitare ad altri di aprire questo genere di attività, che in questi ultimi anni ci si sono messe anche le piogge a scarseggiare e per finire in bellezza la nuova legge della registrazione giornaliera degli incassi, che dobbiamo obbligatoriamente effettuare spendendo anche soldi per la comunicazione all’agenzia delle entrate!!!

    2. Ciao Marco
      Sono anche io nella tua stessa situazione,ho aperto tre anni fa, il locale per fortuna è mio, in tutto ho pagato sui 90.000 euro, vi sembrerà una bugia ma tra impianti ,macchinari( 10) e arredamento,e professionisti è così
      Inoltre ho potuto aumentare i prezzi di pochissimo perché una lavanderia in centro paese e molto più frequentata ha i prezzi fermi da più di tre anni
      Ed è vero che occorre essere sempre reperibili, e poi se ti rubano di notte dai che spese a rimettere tutto in ordine

      Anche io consiglio: lasciate perdere, meglio essere in cassa integrazione !!!

      Un saluto
      Silvia A

    3. Concordo su tutto quello che hai detto, e vero che per avere un utile netto di 2000,00€ devi incassare almeno 6/7000,00€ la lavanderia deve essere dotata di 4 lavatrici (2 grandi ,2 piccole) e 3 asciugatrici grandi che non abbia un altra lavanderia self per almeno 10 km vicino alla tua, il bacino d utenza minimo 20000 abitanti, e lavorarci tu dalla mattina sino alla chiusura tenendo presente che è vietato perché la self e commerciale e non puoi toccare un calzino del cliente quindi devi fare il fuori legge!!
      Poi non per ultimo!! L’aspetto assistenza sei nelle loro mani tanti auguri…

  12. Salve, ho aperto quest’anno una Lavanderia self-service è sono pienamente daccordo con Marco. I ricavi sono miseri e gli investimenti tra macchinari e impianti sono alti. Le persone non hanno molta disponibilità economica quindi vanno in lavanderia veramente quando non ne possono fare a meno. I venditori invece vi prospettano grandi cose ma la realtà è un altra. Pensateci 1000 volte prima di fare questa pazzia come me……

  13. Ciao Marco e Sam, chiedo principalmente a voi che ne possedete una. Spannometricamente, tolte tutte le spese, tasse ecc, si riesce a ricavarne un mezzo stipendio? Quantificando diciamo un 700/800€ al mese?

    Grazie!

  14. Ciao Daniele, si forse a fine mese il mezzo stipendio resta pure ma io sono molto sincero..a me resta perché non ho l’ affitto essendo proprietario dei muri, se no, forse, non resterebbe nemmeno quello. Io sconsiglio a tutti questo tipo di attività, è un impegno continuo, senza adeguato ritorno economico..molto peggio di una tabaccheria o un’ edicola (ho un amico che ha speso gli stessi soldi che ho speso io per acquistare un’edicola e guadagna puliti 3000€ al mese e almeno lui la domenica pomeriggio sta a casa e d’estate fa 3 settimane di ferie..). A questo bisogna aggiungere che anche la riparazione di un piccolo guasto costa parecchio (es:cambio ammortizzatori su una sola macchina circa 1000€, un piccolo sensore 250€) e un altro aspetto che nessuno ha ancora evidenziato ma molto negativo per le nostre attività è la diffusione di lavatrici domestiche fino a 13kg e di asciugatrici domestiche sempre più a buon mercato. Bisogna solo farsi una domanda: se io avessi una lavasciuga e potessi lavare e asciugare comodamente a casa piumoni, giubbotti e bucato in genere andrei a spendere minimo 7-8-10€ in una lavanderia self service? Credo proprio di no..saluti a tutti e buon lavoro..

    1. Ciao Marco, data la tua esperienza ne approfitto, premessa, acquisterei l’attività come secondo lavoro, giusto da pagare l’affitto e le spese ordinarie. Non voglio arricchirmi, detto questo ho trovato una lavanderia a Mi, ,zona assolutamente popolosa adiacenze allestita nel 2015, compresa di quattro lavatrici di cui 2 grandi e tre essiccatoi ( asciugatori) macchine americane, servite dai migliori prodotti tecnici sul mercato. Per un totale di 35000 mi sembra un pò caro, che dici?….grazie molte per l’attenzione.

  15. Ciao Alessandra, mah se l’ acquisteresti come secondo lavoro potrebbe anche andare bene. Per il prezzo devi valutare gli incassi, diciamo che la cifra richiesta dovrebbe essere circa il fatturato di un anno quindi se è così va bene se no è troppo. Riguardo le macchine bisogna verificarne lo stato di usura e manutenzione, le macchine americane non sono male ma non sono neanche il top per affidabilità e durata quindi onde evitare di spendere 35000€ e poi doverle ricomprare o riparare tutte è bene fare una verifica soprattutto sul contatore dei lavaggi (se presente) per verificare i programmi effettuati e le ore di funzionamento. Detto ciò poi resta da organizzare la gestione avendo tu un altro lavoro sarà necessario qualcuno che nel momento in cui si blocca la macchina, si incastra la banconota o qualsiasi cosa succeda possa intervenire tempestivamente. Fammi sapere, un saluto e buon 2018 a tutti.

  16. Salve, ha quanto pare cè chi ne parla bene e chi le disprezza… Bene, io sto per aprirmi una ed è la 2° in citta(70mila abitanti) ma in due zone opposte, lo faccio per secondo lavoro, non voglio arricchirmi… Ma non voglio neanche perderci, si trova in una zona molto buona del paese… Ho letto sù dei particolari che mi serviranno, la somma e abbastanza alta… (Meglio che non la dico)!!
    Con franchising.
    Speriamo bene sono ottimista.

  17. Scusa Matteo da quale franchising ti sei rivolto?, non sono particolarmente fortunata non mi richiama nessuno per un colloquio informativo…mah…

  18. Ho aperto da un mese circa ,poi ho richiuso perché c erano dei problemi ancora da risolvere adesso ho riaperto da ca 20 giorni e inizialmente si recuperano le spese d affitto corrente saponi acqua
    Il resto si vedrà in seguito ma sarà una bella lotta perché ho una lavanderia con essiccatoi a gas a 4 km ,prossimante se ne apre in paese una a gas ..bisogna veramente darsi da fare per dare la differenza
    Fate molta attenzione

  19. Sono in trattativa con la Speed , ho avuto una buona impressione anche se l’investimento è medio alto. Se realmente dovessi recuperare le spese affitto e utenze e finanziamento sarei contenta uguale ….la location è di fondamentale importanza…

  20. Ciao Stefano, nella mia zona intendendo un raggio di almeno 5-6 km almeno 4-5 oltre la mia…e in alcune zone è ancora peggio ce ne sono 2 o 3 nel raggio di 500 metri..il problema è anche questo, troppa offerta per la clientela che ne ha realmente bisogno. Oltretutto non è un’ attività dove si può fare una concorrenza enorme in quanto più o meno la qualità è sempre la stessa (una lavatrice, di qualsiasi marca sia, è sempre una lavatrice..) e anche come prezzi euro più euro meno siamo lì..capìte tutti che per il lavaggio di un piumone o abiti da lavoro non prendo la macchina per fare 4-5 km magari per risparmiare si e no 1€ se magari ce l’ ho sotto casa..vado dove mi è più comodo..Questo, in aggiunta alla diffusione di lavatrici di grosso carico e asciugatrici domestiche, che già hanno ridotto molto la clientela, fa si che quella che è rimasta sia sparpagliata tra decine di attività che alla fine si trovano con una manciata di clienti al giorno. Consiglio mio, che ripeterò fino alla nausea, lasciate perdere questo tipo di attività che sono costose, impegnative, difficilmente rivendibili e con una resa insignificante..Un saluto a tutti.

  21. Buongiorno a tutti! Ogni tanto faccio un giro per leggere qualche commento…bene…io ho aperto una lavanderia self service sul lago di garda da circa 5 anni, ho anche il lavoro part-time stagionale, SONO MOLTO CONTENTA, ho una bella clientela sopratutto d’estate con i turisti, ci abito e lavoro vicino quindi riesco ad andarci sovente a tenerlo pulito e ad aiutare qualcuno in difficoltà, vado spesso in giro a promossionare la mia attività, ho avuto difficoltà all’inizio piangevo pensando di aver fatto un grosso errore, però ripeto adesso sono molto contenta e NON MOLLO, a me dopo che mi rimangono i miei 800/1000€ al mese + il mio stipendio sono già contentissima, in vacanza ci vado perché mi posso anche permettere di lasciare la chiave a una mia amica che se ne occupa quei 10 giorni che sono via…
    LA COSA IMPORTANTE È VALUTARE TUTTI I PRO E I CONTRO E NON SCORAGGIARSI, perché nonostante tutto con un po’ dimpegno si riesce bene, meglio di quando andavo in fabbrica . Auguri a tutti!!!

  22. Molti giudizi, alcuni positivi e altri negativi. Non fanno che confermare quanto riportato nell’articolo.
    Vorrei però aggiungere un aspetto che non è da sottovalutare: il ritorno dell’investimento.
    Il capitale che ho impiegato e impiego (inteso come denaro + tempo) fornisce un ritorno soddisfacente o avrei potuto investire meglio le mie risorse in un’altra direzione?
    Con gli utili dell’attività, in quanto tempo rientro dell’investimento? E quando inizierò a fare profitti (break even point)? E quando sono in profitto, qual è la retribuzione oraria che riesco a ricavarne?
    Altrimenti rimangono valutazioni soggettive, dettate dall’entusiasmo o dalla depressione del momento.
    Fatemi sapere cosa ne pensate

    1. Ciao Coach! Come ho scritto nel mio commento la mia sperienza con la lavanderia si è rilevata soddisfacente dopo 2 anni e mezzo, all’inizio mi rimanevano pochi soldino perché dovevo pagare spese varie e rate finanziamento, i veri soldi presi d’estate con la maggior affluenza non li ho spesi per cavolate vari ma ben si per pagare e pagare, ma ora sono contenta, ero stanca di fare le pulizie qua e là, lavorare in fabbrica o altri lavoretti in nero Altronde bisogna anche avere passione e pazienza per questo tipo di lavoro per riuscire ad avere il risultato, non si diventa ricchi però si ci fa quel che ti piace con piacere ciao

  23. Buongiorno a tutti. Fortunatamente non tutto è sempre nero, ci sono anche quelle che rendono bene, il discorso è da fare in generale. La maggior parte di queste attività rendono poco nulla e soprattutto non costituiscono mai un reddito tale da camparci una famiglia…e soprattutto sono attività con un bacino d’ utenza limitato. Quindi sono d’ accordo con Nadia con il concetto di investimento e di secondo lavoro ma non credo che abbia altre 12 lavanderie nel raggio di 3 km. Quando ho aperto io ce n’erano 3 poi si sono moltiplicate e ovviamente anche se ti rubano 2 clienti l’una nell’ arco dell’ anno l’ ammanco c’è..Quindi paradossalmente è meglio una lavanderia in un piccolo o medio centro con meno gente ma essere gli unici del settore piuttosto che aprirla in città dove ce n’è una ogni angolo. Ah ultima grana è l’ invio dei corrispettivi per via telematica (in effetti credo proprio che sia l’ evasione delle lavanderie che fa salire il debito pubblico..governo di m…a) cmq chi di voi ci è riuscito? avete dovuto acquistare un’ app o si riesce anche gratuitamente? un saluto a tutti

  24. Buongiorno a tutti,
    vivo in provincia di CAGLIARI, diciamo in periferia, sul litorale in una zona turistica ad alta densità tra maggio e ottobre, prevalentemente tedeschi, francesi, inglesi ma anche milanesi, romani e toscani.
    La zona è tutto un fiorire di villette prese in affitto o di proprietà come seconde case, anche in parti interne, molte delle quali con fossa settica o senza scarichi fognari. Zona frequentata molto anche da ciclisti e sportivi in genere.
    Vicino a casa c’è un rinomato albergo, un campeggio, scuole e numerose altre attività, come pizzerie, ristorazione, bar, agriturismo e B&B…
    Ho pensato di cominciare con questa nuova attività di lavanderia self-service (penso in franchising, visti i costi minori) perché in zona non esiste un’attività del genere ed il centro città dista circa 10 km. La concorrenza quindi non esisterebbe. Inoltre, avrei anche già individuato un locale di circa 120 mq che potrebbe fare al caso, essendo una zona di passaggio obbligato per chi va o torna dal mare, ed essendoci anche disponibilità di parcheggio senza problemi.
    L’idea mi è venuta un giorno che mi si è guastata la lavatrice a casa e non sapevo come fare per lavare la biancheria mia, di mia moglie e dei due bambini.
    Secondo voi, può essere una bella idea in questo contesto?

    1. Chiedo il parere di chi ha già esperienza, e magari è proprietario di una lavanderia s.s.
      Secondo voi, può essere un buon investimento, viste le condizioni che ho descritto qui sopra?
      Datemi un consiglio valido, vi prego.
      Grazie mille

  25. Angela
    Ciao ragazzi, sono andata in pensione e con la liquidazione più qualcosa, ho aperto una lavanderia self-service in Savona, in una zona molto abitata stabilmente, uffici, Caritas ecc. L’ho aperta per mio figlio che oltre a lavori saltuari o stagionali non trova, giusti per dargli una base un po’ di aiuto. Sono solo due mesi che abbiamo aperto e per il momento non stiamo guadagnando ma le spese le copriamo (la bolletta Enel ci incide molto). Come inizio non lo vedo così negativo, tiratemi su di morale, per i primi due mesi posso vedere con ottimismo il futuro?

    1. Ciao Angela, in attesa che rispondano gli altri, in un’attività commerciale che sia stata messa in piedi come si deve, è il conto economico / business plan che ti deve dare un’indicazione su quanto succederà in futuro, non una semplice speranza. Mi auguro che nel tuo caso sia stato fatto, che tu sappia dove è collocato il Break Even Point e quindi possa lavorare in quella direzione, intervenendo ad aggiustare le cose se si dovessero discostare dal business plan. Spero che il franchisor queste cose te le abbia dette e le abbia valutate approfonditamente insieme a te.

      1. Angela
        Grazie per la risposta. Il problema è proprio quello. Dall’alto della nostra incompetenza siamo incappato in una società che alla fine non ci ha seguito più di tanto. Il nostro non è un franchising e forse per questo ci hanno lasciato annaspare.
        Il mese in corso sta andando bene e quindi voglio essere ottimista. Certo che le bollette Enel….
        Grazie buona giornata

  26. Ciao a tutti, sono proprietario di una lav ss da un anno circa.
    Ben fatta, sempre pulita e presidiata (abbiamo integrato un recapito lavasecco).
    Spesa iniziale abbastanza elevata ma tutto fatto al meglio.
    Bacino di utenza medio e un po’inflazionato. Unica attualmente nel paese.
    Quanto dice Marco è vero, tanto rumore per nulla, alla fine quel che rimane a fronte dell’impegno è poco. Basta dire che ci vuole poca presenza, in un modo o nell’altro si viene sempre chiamati.
    La nostra scelta è dare un servizio in più e anche se è vero che in teoria nonnsi può intervenire personalmente me ne infischio, senza l’assistenza continua ci sarebbe la metà delle persone quel che succederà lo gestiremo.
    Sto anche pensando di promuovere un servizio”lavato e piegato” dove la gente mi lascia i panni e passa dopo tot ore a ritirarli con un piccolo sovrapprezzo. Bisogna anche rischiare tanto non si va in galera per questo e senza qualcosa che faccia la differenza è mercato finito.
    Ciao a tutti

  27. Buongiorno a tutti, purtroppo per la questione corrispettivi non c’è ancora chiarezza in quanto il sito dell’ agenzia delle entrate dice una cosa poi la realtà è altra, c’è chi parla di app da acquistare, alcuni lo hanno fatto e non si riesce lo stesso..insomma classico pasticcio all’ italiana con informazioni poco chiare e contraddittorie. Detto ciò tornando alla questione del “rende o no” è bene sottolineare una cosa poco bella da dire ma reale: oltre al bacino d’ utenza è bene considerare le possibilità e necessità di questo, è meglio essere in una zona o piena di stranieri che usano molto questo servizio (ma ovviamente non sono il meglio per mantenere il locale bello e pulito) oppure, decisamente più auspicabile, essere in una zona benestante e li vedrete quante signore verranno a fare uno due bucati la settimana..Quando invece, come ho fatto io, si apre in una zona magari tranquilla ma mediamente povera si avrà una clientela stagionale fatta di persone che vengono a lavare il piumone dicendoti chiaramente “vengo una volta l’ anno” oppure che si presentano solo quando si rompe la lavatrice (chi si affretteranno a ricomprare e in un paio di settimane non li vedrete più).
    Evitate quindi zone popolari, con stabili di livello basso, abitati solitamente da anziani, disoccupati o pensionati al minimo, tutta gente che prima di venire a spendervi 5€ ci penserà su 100 volte e poi magari non verrà perché sono troppo.
    Riguardo il discorso distanze non credete a chi vi dice che “se ce n’è una a 3-4 km non importa”; la distanza minima per sperare di lavorare dev’essere di almeno 10 km. Saluti a tutti e in bocca al lupo.

  28. ciao ragazzi io ho una lavanderia sel e sto vendendo le macchine se a qualcuno interessa faccio un buon prezzo e vendo tutto in blocco ,il mio numero e 3382437301

  29. Buongiorno a tutti, riguardo il discorso corrispettivi siamo di fronte al solito pasticcio all’ italiana con informazioni discordanti e contraddittorie in quanto alcuni dicono che bisogna acquistare un app, sul sito dell’ agenzia delle entrate dice che è possibile fare tutto da lì ma non è spiegato come, insomma speriamo in un po’ di chiarezza.
    Parlando invece dell’ aspetto clientela vorrei evidenziare un aspetto magari non bello da dire ma reale cioè: valutate bene non solo il bacino d’ utenza in quanto tale ma anche la qualità di questo. In una zona piena di stranieri è probabile che una lavanderia lavori molto (ovviamente però non è il tipo di clientela migliore per avere un locale pulito e sempre in ordine). Altrimenti è bene puntare su quartieri di buon livello; evitate quindi zone popolari, abitate prevalentemente da anziani, disoccupati e pensionati al minimo, tutta gente che prima di venire a spendervi 5€ ci penserà su 100 volte e poi non verrà perché sono troppi. In una zona benestante vedrete quante signore verranno da voi a fare il bucato 1-2 volte la settimana..al contrario, in zone con redditi bassi, tutti punteranno al risparmio, si faranno vivi solo nei cambi di stagione ammettendo placidamente “vengo una volta l’ anno per il piumone” o quando gli si rompe la lavatrice (che ovviamente si affretteranno a ricomprare prima che l’ esborso folle di 7€ la settimana li mandi in bancarotta..). Quindi attenzione amici, agli investimenti che fate e a dove lì fate. Un saluto a tutti.

  30. Salve a tutti sono michele. Vorrei sapere da qualcuno che è ferrato ,l’IVA su quale base si va a pagare ?se le macchinette sono collegate direttamente con l’agenzia delle entrate o come funziona ?

  31. Salve, dopo varie peripezie e spese che superano le 100000 euro ad aprile siamo riusciti finalmente ad aprire la nostra lavanderia. Qualcosa però non torna. Ok che avendo avuto ritardi mostruosi siamo rifiniti ad aprire ad aprile invece che ad ottobre come ci eravamo prefissati, ok che pur essendo su una strada di passaggio non siamo ben visibili… Ma ancora non mi capacito del perché non riusciamo a lavorare. Siamo a Scarperia (il paese dove c’è l’autodromo del Mugello), abbiamo impostato la nostra lavanderia per poter lavare (e sanificare) tute abbigliamento e accessori da moto, 8 punti di raccolta per quanto riguarda il settore moto, abbiamo fatto pubblicità ovunque (il nostro grafico è quello che ha fatto la pubblicità delle friskies) abbiamo messo il WiFi all’interno con tanto di punti di ricarica per smartphone, abbiamo una libreria a disposizione dei clienti, distributore del caffè più quelli per i giocattolini per i bimbi e le gomme da masticare, giochi a disposizione dei clienti. Siamo praticamente sempre presenti facendo addirittura il servizio di lavaggio asciugatura e piegatura al posto del cliente quando richiesto senza prendere un euro in più, abbiamo i prezzi più bassi della zona, un area fumatori… Eppure non si vede anima viva! È pur vero che abbiamo un altra lavanderia vicino, ma non per parlare male della concorrenza, a differenza nostra è sporca, lava malissimo, è più cara ed è molto trascurata. Non riesco a capire dov’è che stiamo sbagliando e il brutto è che avendo aperto con un ritardo mostruoso adesso siamo pieni di debiti, tant’è che a casa non ho più luce ne gas e sto mangiando una volta al giorno quando va bene. Gentilmente mi servirebbe un consiglio.

    1. Essendo questo un blog che tratta il franchising, deduco che la tua attività sia in franchising. In questo caso, queste sono domande che devi girare al tuo franchisor, altrimenti che ci sta a fare?

  32. Vorrei aprire una lavanderia self service come secondo lavoro, e ci sarebbe la mia compagna che la potrebbe gestire e offrire un servizio discreto.
    Gli affitti dove vorremmo aprirla noi ossia ad Avezzano AQ zona nord sono all’incirca €400/500 al mese, e ad Avezzano cittadina di 50.000 abitanti con bacino d’utenza conteggiando anche le zone limitrofe superiamo i 100.000 abitanti e di lavanderie self service già presenti sono in totale 4 più ci sono una serie di tintorie classiche.
    Cosa ne pensate? Si può fare?
    Conoscete qualche ditta che può fornire le macchine a prezzi accessibili e che non sia in franchising?

  33. Buongiorno a tutti, come già detto precedentemente nei miei lunghi commenti questo businnes delle lavanderie self service fa guadagnare solo chi vende le macchine, a chi investe, di solito, rende ben poco. In Italia non c’è la cultura di lavare abitualmente in lavanderia un po’ per tradizione un po’ per esigenze di risparmio. Inoltre qui la gente non si accontenta e pretende prezzi bassi e soprattutto qualità o per meglio dire miracoli ed è inutile prendersi in giro quando un capo è macchiato (tovaglia sporca di sugo per es.) o ingiallito (coprimaterassi sudati ecc.) ci vanno lavaggi molto lunghi e molto intensi che in lavanderia non sono possibili per ovvi motivi di tempo e di costo, quindi, al di là dei prodotti usati, la roba come la si mette così esce “scontentando” il pretenzioso cliente.
    Tutto ciò porta quindi ad avere un po’ di lavoro solo nel pieno del periodo invernale (dicembre-gennaio) per cause climatiche e nei cambi di stagione per lavare piumoni e trapunte, finiti i quali (intorno a giugno) si fa la muffa almeno fino a ottobre con picchi di desolazione da fare invidia al Sahara tra luglio e agosto. Un saluto e buon lavoro a tutti

    1. ciao marco …mia moglie ha pers il lavoro ed all eta di 45 anni trovare un altro lavoro umile è utopia,sarebbe un idea …da me cittadina di 36 mila abitanti in provincua di torino ce ne son tre
      una nel centro storico con poca utenza vista che si trova in zona ztl e ci devi arrivare a piedi un altra fuori dal centro abitato con utenza media e discretamente pulita e l ultima che ha aperto da circa 6 mesi sempre verso fuori dal centro abitato della marca lavasubito con qualita di pulizia elevata ed utenza medio alta vista la richiesta di aumentare i macchinari. al di la dele spese per pagare tasse ,affitti e quan t altro possibile che rendano cosi poco?avrebbero già chiuso.
      mi hanno chiesto circa 30 mila euro per allestirne una chiavi in mano della gamma lavasubito e ci sarebbe una zona scoperta vicino all ospedale con densita abitativa molto alta
      vorrei sapere la vita di questi macchinari prima di tutto

  34. Ciao Roberto, la tua domanda sul come tengano aperto me la sono fatta tante volte e sono arrivato alla conclusione che molte sono in perdita o coprono le spese ma restano aperte perché sono un secondo lavoro (e si vede perché sono sporche e non seguite) o servono per ripulire soldi..ci siamo capiti..un altro aspetto da considerare è che una lavanderia necessita di modifiche strutturali al locale che quindi è meglio avere di proprietà (se ci si dovesse mai trovare nella condizione di dover lasciare il locale sono guai seri, non la sposti come sposteresti un’altra attività). Inoltre molto spesso non si può chiudere perché perdi tutto e vendere con certi fatturati è impossibile. Riguardo i macchinari dipende molto da marca e utilizzo, finché sono nuovi ok poi se cominci a metterci le mani sono dolori. È un business che va molto di moda ma si sgonfierà. I soldi in giro sono pochi, i costi di gestione aumentano e le asciugatrici domestiche si diffondono. Inoltre anche il clima tendente sempre più al bel tempo anche in inverno non aiuta. Un saluto a tutti.

  35. Un altro aspetto che voglio evidenziare in questo periodo post lockdown è che molti guardano con interesse le lavanderie self service perchè considerate attività essenziali e quindi rimaste aperte durante la quarantena. Questo ragionamento però non considera gli incassi ridicoli fatti durante il lockdown visto che tutti erano chiusi in casa e soprattutto che, una volta tornati alla quasi normalità, la lavanderia è stata uno dei primi servizi ad essere eliminato dalla gente in difficoltà economica. In effetti, siamo onesti, non è un servizio imprescindibile, è aumentata la gente che non lavora o lavora da casa e di conseguenza è diminuita l’ esigenza di lavaggi rapidi fuori casa. Questo perchè la lavanderia non è nè un piacere (come il caffè), nè un vizio (come le sigarette) ma è un servizio come il gommista o il meccanico dove si va solo quando se ne ha davvero bisogno, se no no. Salvo i casi di lavatrici rotte e di chi non ce l’ ha proprio (rarità ormai) il bucato si fa a casa e i piumoni si possono benissimo lavare nella vasca. Quindi prima di investire dei soldi pensate a dove spendereste i vostri se ne aveste pochi, non lasciatevi attrarre da chi, con la scusa dei decreti che hanno lasciato aperte le lavanderie, cerca di spennarvi attirandovi in questo settore perchè vi garantisco che con tutti a casa e in difficoltà economiche non si fa un soldo.

  36. Scusate ,ma secondo voi quanto dovrebbe fatturare una lavanderia per garantire uno stipendio di 1500€ al mese ?

  37. Di solito 1500€ è quello che si incassa in un mese..per uno stipendio netto di 1500€ serve un incasso di almeno 6-7000€ al mese per 12 mesi, circa 200-250€ al giorno il che è assolutamente impensabile. La gente soprattutto nella bella stagione lava a casa, in luglio e agosto nelle grandi città a parte il caldo non c’è anima viva e si lavora al 50%. Bisogna capire che, salvo rare eccezioni, in Italia la cultura di andare settimanalmente in lavanderia a fare il bucato non c’è. Ci si va quando si rompe la lavatrice, quando c’è da lavare un piumone altrimenti no. Vi garantisco che sentirsi sempre dire dai clienti “vengo una volta all’ anno” fa venire l’ esaurimento nervoso che primo o poi picchio qualcuno. Credono che utilizzando un servizio una volta l’ anno un negozio possa stare aperto ma non è così! E pretendono pure che quella volta l’ anno che vengono il titolare sia lì per aiutarli e che il locale sia perfetto. Peccato che il titolare, con clientele così, deve andare a fare altro per tirare avanti se no muore di fame. Maledico ogni giorno il momento in cui ho avuto questa assurda idea della lavanderia self service! Vi dico solo che pur avendo il locale di proprietà e quindi senza nemmeno il costo dell’ affitto sono comunque costretto ad attingere ad altri miei redditi per pagare i contributi inps. Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro. Un saluto a tutti.

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