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Franchising Intimo e Franchising Abbigliamento: quanto rendono?

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Alcuni franchising hanno fama di essere molto redditizi. Tra questi il franchising intimo e il franchising abbigliamento, che negli ultimi anni hanno visto un notevole sviluppo (ma anche parecchie chiusure), diventando una presenza costante soprattutto nei centri commerciali.
Come stanno realmente le cose?

Il settore è forse uno dei più ermetici. Pochi brand hanno di fatto il monopolio della situazione, lasciando agli altri poco più che le briciole. Quali brand? Basta fare un giro nel Centro Commerciale più vicino per rendersene conto. Quindi, la scelta parrebbe abbastanza scontata: individuato il marchio, basta controllare che non sia coperto nella mia zona e parto. Naturalmente, le cose non stanno proprio così.

Primo problema: la politica dei prezzi e degli sconti, sia nel franchising intimo che nel franchising abbigliamento. Alcuni brand lavorano con prezzi imposti dal franchisor. Anche gli sconti e le promozioni sono imposte dal franchisor. Tale politica, che semplifica la pianificazione marketing del franchisor, non tiene in alcun conto delle realtà locali. Può capitare che in una determinata zona sorga l’esigenza di praticare promozioni, ad esempio in occasione di un evento, di una festa di paese, oppure perchè il concorrente principale sta facendo altrettanto. Ebbene, con alcuni brand questo non si può fare, e la cosa potrebbe risultare molto penalizzante. Importante quindi valutare se prezzi e sconti sono “blindati” o solo consigliati. Questo aspetto può fare veramente la differenza.

Secondo problema: margini di ricarico. I grossi nomi hanno di solito percentuali di ricarico più basse, ma costi più alti sia come affiliazione sia come gestione. Quest’ultima, in particolare, è gravata dal fatto che questi marchi impongono location e allestimenti esclusivamente in zone pedonali o in Centri Commerciali importanti, e all’interno di questi in zone di primaria visibilità. I costi fissi pertanto sono sempre elevati, anche in ragione del personale necessario per far fronte alle aperture festive e agli orari allungati che ormai tutti i grossi Centri adottano. Per questo aspetto ti rimando all’articolo correlato.

Terzo problema: autonomia operativa. Alcuni franchising intimo e franchising abbigliamento (ma soprattutto i primi) non concedono nulla in termini di creatività (ad esempio l’allestimento delle vetrine), di politica commerciale, di tesseramento dei clienti, di inaugurazione ecc. Ogni cosa è blindata, e identica da Bolzano a Reggio Calabria. In pratica equivale a un lavoro dipendente con in più il rischio di impresa. Siamo certi che non entri in conflitto con uno o più dei tuoi valori personali? Per questi concetti ti rimando al mio sito www.successo.biz.

Insomma, in questo tipo di franchising, diventa fondamentale non solo valutare il contratto, ma soprattutto parlare con chi già lavora nei negozi su cui abbiamo messo gli occhi. Facciamo il pieno di benzina e partiamo per un giro turistico, teso a intervistare chi con quel franchising ci lavori da almeno due anni. Visitiamone il più possibile, alla ricerca di problemi comuni che dovessero emergere. Per questo aspetto leggi LAVORARE IN FRANCHISING, che trovi su successo.biz.
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10 thoughts on “Franchising Intimo e Franchising Abbigliamento: quanto rendono?

  1. Articolo molto utile, perchè effettivamente è facile vedere quanti negozi (specialmente di intimo) aprono, ma non sempre ci si rende conto di quando (e quanti) chiudono e soprattutto del perchè. Grazie per aver messo l’accento su quelle caratteristiche dei franchising che rendono più o meno profittevole una scelta, visto che magari ci si può lasciare abbagliare dai nomi noti, ma poi come si dice in questo articolo, si rischia di essere dei dipendenti con il rischio di impresa sulle spalle.

    1. Benvenuta Alessia. Hai messo in evidenza uno degli scopi di questo blog. Fornire spunti. Mi piace. A presto

  2. Premetto che 7 anni fa quando ho aperto la mia attività, l’adesione ad un frinchising mi è stata utile. Mi hanno dato le competenze ed il know how necessari, poi con il tempo le cose necessarie sono altre. Hai espresso molto bene i pro e i contro e mi sento di avvalorare il tuo suggerimento. Prima di scegliere con chi aprire è buona norma fare un giro e parlare con più persone possibili che hanno già aperto con quel franchising, in modo da chiarirsi le idee.
    La cosa da ricordare è che a volte il marchio da solo non basta. Serve sempre una buona dose di entusiasmo ( ragionato ) e volontà. Il marchio può essere un complemento, ma il successo dipende molto da noi.

    1. Complimenti Ettore, hai proprio evidenziato un aspetto importante. Nessuno pensi che darsi al franchising voglia dire lavorare meno perchè “tanto c’è qualcuno che ci pensa” (come ho sentito dire un paio di volte). Buona parte del successo di un’attività, franchising o meno, dipende dall’impegno che viene profuso dall’imprenditore, dalla sua voglia di crescere, di darsi da fare e di fissare obiettivi congruenti. Le famose 2A, per chi ha letto IL LIBRO DELLA VITA.

    2. Confermo quanto scrive Ettore. Anch’io sono partita con un franchising, poi quando è scaduto il contratto non l’ho rinnovato e sono passata a una gestione diretta. Il franchising serve per partire e per crescere, poi cammini con le tue gambe

  3. Più leggo questo blog e più trovo articoli interessanti e mirati.
    E’ indubbio che una volta individuato il settore ed il marchio su cui andare si renda necessario un tour presso chi ha già aperto e chiedere e ancora chiedere per cercare di farsi un’idea più chiara e fugare eventuali dubbi.
    Ritengo anche che il contatto diretto con i franchisor, magari incontrato presso le fiere di settore, sia indispensabile per approfondire l’offerta così da poterla meglio valutare.

    1. Grazie per i complimenti.
      Chiedere ad altri affiliati come vanno le cose è abbastanza normale. Non ho statistiche a riguardo, ma credo che bene o male lo facciano tutti. Il problema è che pochi lo fanno con la corretta strategia, vale a dire con un criterio ben preciso che consenta di confrontare analiticamente le risposte (sia quelle ottenute sia quelle “interpretate”). Al corso ci spendiamo quasi un’ora su questo passaggio.
      Si tratta di uno dei punti più delicati nell’aprire un franchising, e ci torneremo in un prossimo articolo. A presto

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