Franchising Energie Rinnovabili: prudenza
3 min readLe energie rinnovabili sono il futuro del pianeta. Quante volte capita di sentire questa affermazione? Spesso. Eppure gli Stati che attuano un’efficace politica di espansione in questa direzione si possono contare sulle dita di una mano. E l’Italia non è certo tra questi. Perchè questo controsenso? E perchè questa affermazione, visti gli incentivi di cui godono le energie rinnovabili anche in Italia?
E’ presto detto. Per poter fare impresa, si tratti di franchising o di altro, è necessario poter fare una pianificazione economico-finanziaria che possa poggiare su dati certi ed immutabili (almeno per qualche anno). In Italia questo è avvenuto solo per gli impianti solari termici, le caldaie, e più in generale quanto legato all’aspetto del riscaldamento. Tali impianti godono, alla data di quest’articolo, di una detrazione fiscale del 55%. Ecco il primo problema. Quel “a tutt’oggi”. Tale incentivo scade puntalmente ogni anno, e puntualmente gli operatori del settore ogni anno, il mese di dicembre, si votano a tutti i santi del calendario affinchè intercedano per il rinnovo di tali incentivi per l’anno successivo. Una spada di Damocle, insomma.
Peggio ancora è messo il fotovoltaico, che sta vivendo un’ecatombe di aziende che, partite solo due anni fa con i migliori propositi, stanno letteralmente chiudendo i battenti (e molte lo hanno già fatto). Motivo? Il governo cambia le carta in tavola periodicamente, senza alcun preavviso e, a volte, con la pretesa di renderlo retroattivo. Provate a spiegare a un cliente a cui è stato venduto un’impianto fotovoltaico il mese di maggio 2012 con il quarto conto energia, quindi a determinate condizioni, che il suo contratto ricadrà invece nel quinto conto energia, che perderà qualche migliaio di Euro in 20 anni e che quindi l’ammortamento del suo impianto avverrà in 10 anni anzichè nei 7 prospettati. Voi come la prendereste?
Questi i principali problemi del settore. E ve ne sono molti altri di cui si potrebbe parlare, come per esempio i margini di guadagno, ma che tralasciamo per questione di spazio. Ma vediamo nello specifico il franchising energie rinnovabili. Tralascio naturalmente di parlare di tutti i controlli da fare per avviare una qualsiasi attività in franchising. Chi ha partecipato al corso FRANCHISING SICURO, a una sessione di coaching e, limitatamente, anche chi ha letto gli ebook gratuiti qui a lato, sa bene di cosa sto parlando.
Il problema principale di questo genere di franchising è che necessita di un’organizzazione meticolosa da parte del franchisor, una rete franchising veramente collaudata ed efficiente, procedure, istruzioni, tecnici e installatori di provata esperienza, un sistema di qualità che l’azienda abbia già sperimentato da anni, sia per la propria produzione sia per i punti pilota. E, stante anche “l’anzianità” del settore, un’organizzazione di questo tipo mi risulta non sia ad oggi nelle corde di alcuna azienda in Italia (anche se in pubblicità viene sbandierato ben altro).
Il problema più comune, che va ad aggiungersi a quelli del settore sopra citati, è l’assistenza (problema peraltro riconducibile anche ad altri settori, come il franchising distributori automatici, lavanderie, washdog automatici ecc.). All’affiliato viene chiesto di vendere l’impianto, di installarlo, di fare interventi in garanzia, di gestire il post vendita, e a volte pure di accollarsi i costi della manodopera e di anticipare i soldi del materiale sostituito in garanzia, a fronte di rimborsi che arrivano dopo mesi o, spesso, che non arrivano mai.
L’argomento è complesso, e meriterebbe di essere ulteriormente approfondito. Torneremo a parlarne. Nel frattempo, chi volesse approfondire il discorso mi faccia tutte le domande del caso.
Un ultimo consiglio: se siete interessati a un franchising energie rinnovabili accertatevi che il vostro compito sia solo quello di vendere. Installazione, assistenza e post vendita devono essere gestiti direttamente e interamente dalla casa madre. In caso contrario, lasciate perdere.
In ogni caso, tenete ben presente che stiamo parlando di uno dei franchising più difficili da gestire.
Queste considerazioni valgono anche per il geotermico? Grazie e ciao
Il geotermico è una tecnologia interessante, per certi versi più del solare, ma a mio avviso ancora acerba. I costi elevati e la scarsa normativa a riguardo di fatto relegano il geotermico alle grosse installazioni (condomini, scuole, ospedali ecc.) rendendolo poco conveniente all’utenza privata, e parzializzando notevolmente il target
Non mi risulta inoltre vi siano in Italia franchising di geotermico (ma potrei sbagliarmi)
Ciao, confermo ogni parola che hai scritto. Io ho avviato un franchising fotovoltaico due anni fa. Il primo anno è stato ottimo, in pratica sono rientrato dell’investimento. Poi sono cominciati i problemi con i vari conti energia. Ora siamo praticamente fermi, perchè non sappiamo neppure se gli impianti che vendiamo avranno o meno un incentivo. E chi deve comprarli? Siamo il paese delle banane, questo è il problema
Il settore avrebbe bisogno di una regolamentazione seria (e anche di operatori seri), che ad oggi è mancata. Speriamo che tale politica sulle energie rinnovabili non nasconda la volontà di indirizzare il Paese verso risorse energetiche diverse, di dubbia efficacia. A presto
Sto analizzando diverse proposte di affiliazione nell’ambito delle energie rinnovabili in generale e ho trovato molto utile l’articolo; sicuramente l’ultimo consiglio riportato, mi aiuterà nelle valutazioni delle offerte.
Il nuovo PEN annunciato pochi giorni fa dal ministro Monti, può aiutare a fare più chiarezza?
Benvenuto
il settore, come sempre, è in forte fermento. Proprio nel nuovo piano energetico nazionale dovrebbero essere incluse le nuove modalità di incentivo per il solare termico, le biomasse e le caldaie. Tali impianti non godranno più della detrazione fiscale del 55%, ma rientreranno in un Conto Energia Termico (se ne parla da anni, ma sembra che questa volta ci sia davvero) che dovrebbe premiare l’effettivo risparmio energetico (cosa che ad oggi non avviene).
Per il consumatore dovrebbe trattarsi di un passo avanti.
Nebbia fitta invece per il fotovoltaico, dove, anche se ne nessuno ne parla, gli incentivi dovrebbero esaurirsi entro la fine dell’anno.
Per Eolico e Geotermico nulla di rilevante. Da un punto di vista normativo (e di incentivi), rispetto ad altri Paesi siamo ancora al Giurassico.
Anche alla luce delle imminenti elezioni, che rischiano di cambiare per l’ennesima volta le carte in tavola, sconsiglio per il momento iniziative imprenditoriali in questo settore.