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Aprire una Temakeria da Asporto

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aprire una temakeria

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Proposta della settimana: aprire una temakeria da asporto

L’idea di aprire una temakeria fast food o take away sta cominciando timidamente ad apparire anche in Italia. Sempre alla ricerca di idee originali e che possano coniugare innovazione, qualità e costi accessibili, l’articolo di oggi verte proprio sulla formula del fast food / take away per proporre qualcosa di innovativo, che non siano i soliti panini o le solite pizze: il temaki, appunto.

Già, ma cos’è il temaki? Se lo cercate su Wikipedia, ecco cosa vi apparirà:

Temaki (rotoli mano): una polpetta a forma di cono, con il nori all’esterno e gli ingredienti che sporgono dall’estremità larga. Di maggiori dimensioni, tradizionalmente lungo dieci centimetri, va mangiato a morsi tenendolo con le dita, perché sarebbe troppo difficile da sollevare con i bastoncini.

Detto così parrebbe un gelato gigante, duro al punto da dover essere mangiato a morsi.

Vediamo di tradurre. Dicesi temaki una sorta di sushi che, pur di origine giapponese, trova la sua notorietà in Brasile, proprio grazie all’immigrazione giapponese in quel Paese avvenuta anni or sono. Ebbene, il temaki è un sushi adattato ai colori e ai gusti carioca, e siccome non sono poi molto distanti dai nostri, possiamo tranquillamente considerarlo molto più vicino ai canoni mediterranei di quanto non sia il pesce crudo made in Japan.

Una sorta di cono da passeggio, riempito di riso e di pesce, quest’ultimo non necessariamente crudo. Il temaki è molto popolare non solo in Brasile, ma pure in molti altri Paesi, anche europei, dove da tempo sono nate vere e proprie catene di ristoranti e di take away dedicati a tale alimento. Da noi siamo agli albori del business, per il momento relegato alle grandi città, ed ecco che aprire una temakeria nel posto giusto potrebbe davvero rappresentare un buon affare.

Parecchi i vantaggi del temaki rispetto al sushi: intanto ricorda l’allegria carioca piuttosto che la tradizione giapponese, tanto affascinante quanto asettica. Si tratta poi di un pasto sano, leggero, relativamente economico e adatto ad essere consumato a qualsiasi ora, dalla colazione allo spuntino di mezzanotte.

Contrariamente a quanto avviene con il sushi, elevato ormai ad arte culinaria con tanto di corsi di studio e certificazioni di sorta, preparare un temaki non richiede particolare esperienza, laddove gli ingredienti siano di ottima qualità.

In Italia stanno nascendo i primi ristoranti, che comportano naturalmente un investimento adeguato e un’esperienza in materia di ristorazione. Pare al momento non vi siano sul mercato iniziative in franchising legate al temaki, tuttavia l’evoluzione in questo settore è tale che potrei tranquillamente essere smentito prima ancora che questo articolo venga pubblicato.

Aprire una temakeria con la formula del fast food, o meglio ancora con quella del take away (da asporto), magari in una località turistica o comunque di forte passaggio, unita ad un’ambientazione brasiliana con samba per sottofondo, potrebbe veramente rappresentare l’idea vincente. Magari rilevando per poco e convertendo una vecchia pizzeria da asporto, molte delle quali ridotte alla fame.

Già, a proposito delle pizzerie da asporto…ormai se ne contano a decine in ogni città o piccolo paese, tutte a farsi concorrenza nello spazio di qualche centinaio di metri. E se pensassimo a convertirne qualcuna con qualcosa di innovativo? Magari consegnando il temaki a domicilio?

E perché non pensare di sfamare le orde di impiegati nella pausa di mezzogiorno? Un pranzo completo, molto meno calorico di un gelato, con cui molto spesso pranzano i colletti bianchi nei grandi agglomerati industriali.

Aprire una temakeria, almeno finchè la cosa non sarà dilagata a macchia d’olio, e c’è da giurarci che non passerà molto prima che ciò avvenga, potrebbe contare su una gran bella risonanza in termini di passaparola, che nell’epoca dei social network si traduce in un gran bel tam tam mediatico in grado di decretarne il successo in tempi veramente contenuti.

Quanto costa e cosa serve per aprire una temakeria da asporto? Come si diceva, i costi possono essere assimilati all’apertura di una piadineria o di una pizzeria da asporto, con la differenza che non servono apparecchiature particolari, e quindi potrebbe risultare addirittura più economico.

Naturalmente c’è da supporre che i margini di guadagno non possano essere quelli di una pizzeria, se si vuole mantenere i prezzi abbordabili: la qualità della materia prima si paga, e per chi decide di scendere a compromessi l’esperienza insegna che la strada è quasi sempre a fondo cieco.

I permessi sono quelli della somministrazione di alimenti, oltre a tutto quanto concerne la normale messa a norme del locale e le autorizzazioni comunali. Nulla che non possa essere alla portata di chiunque abbia un minimo di intraprendenza.

Che dire? Se questo articolo ha suscitato il vostro interesse e l’idea di aprire una temakeria vi stuzzica, perché non fare un giro all’estero, per esempio nel Regno Unito, e valutare concretamente di cosa stiamo parlando?

Se invece volete saperne di più sul temaki, provate questo link

Nel caso, ricordatevi di chi vi ha passato la dritta. Non mi dispiacerebbe affatto essere il primo cliente della vostra nuova temakeria.

Aspetto commenti.

Ti è capitato di mangiare in un ristorante temaki? Cosa ne pensi? Ti piacerebbe pranzare con un temaki? Scrivi qui sotto.
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7 thoughts on “Aprire una Temakeria da Asporto

  1. Mi pare un’ ottima idea per chi vuole investire in un’ attività innovativa, che può dare molte soddisfazioni se gestita nel modo giusto.

        1. Per approfondimenti ti conviene contattare un franchisor che offra questo servizio e analizzarne l’offerta secondo i parametri di analisi di un franchising, che trovi riassunti nel ebook gratuito I 10 KILLER DEL FRANCHISING o, in mamiera più estesa, in LAVORARE IN FRANCHISING (Amazon)

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