Franchising Agenzie Viaggi: Sogno o Lavoro?
5 min readNell’immaginario collettivo, il franchising agenzie viaggi è qualcosa che si colloca a metà strada tra un lavoro e una vacanza. Specie tra l’utenza femminile (ma non solo), l’agenzia di viaggi, coniugata come franchising o di tipo tradizionale, esercita un appeal non indifferente.
Ma è ancora tempo per avviare un’attività commerciale in questo settore? Quanto incide la crisi economica sul mondo delle vacanze? Quali sono i margini di guadagno? Veramente esiste la possibilità di girare il mondo in maniera più frequente di quanto potrebbe fare un impiegato di banca?
Come del resto buona parte dei settori commerciali, comprese le attività in franchising, anche il mondo delle vacanze presenta luci ed ombre. Vediamo di prendere in considerazione sia le une che le altre.
Cominciamo dal fondo: cosa fa esattamente un’agenzia di viaggi?
Volendo semplificare, e in maniera sicuramente riduttiva, possiamo dire che un franchising agenzie viaggi si occupa di prenotare pacchetti vacanze, biglietti aerei e marittimi, soggiorni, e più in generale tutto quanto ruoti attorno al mondo dei viaggi e delle vacanze. Agisce da interfaccia tra l’operatore finale, il classico tour operator piuttosto che la compagnia aerea o di navigazione, e il cliente. Attività accessorie possono essere rappresentate dalle guide turistiche, dal noleggio di veicoli, dalla proposta di itinerari culturali o di altro tipo. Un settore particolarmente vivace è quello legato al mondo del turismo religioso. Ne parliamo alla voce “incoming”.
Come si apre un’agenzia di viaggi? O’ più propriamente, come si apre un franchising agenzie viaggi? Cominciamo col dire che, alla data di realizzazione di questo articolo, l’autorizzazione per tale attività è di competenza della Provincia sul cui territorio verrà aperto l’esercizio. E’ pertanto necessario richiedere l’autorizzazione a tale ente. Occorre poi disporre all’interno della propria organizzazione di una figura professionale ben precisa, il Direttore Tecnico. Tale figura, che dovrà disporre di uno specifico attestato di idoneità e potrà essere sia un dipendente sia un collaboratore esterno, è obbligatoria per legge.
Sarà poi necessario versare un deposito cauzionale e stipulare una polizza assicurativa. Non scendiamo in dettaglio su tali aspetti, sia perché esiste molta documentazione a riguardo in rete, sia perché, nel caso di un franchising agenzie viaggi, sarà lo stesso franchisor a seguire il suo affiliato nell’iter necessario.
Veniamo ad alcuni aspetti che influenzano il franchising delle agenzie di viaggi.
1 – Concorrenza. L’Italia è uno dei paesi europei che conta il maggior numero di operatori del settore. Si calcola che le sole agenzie di viaggio siano oltre 9000, contro una media europea inferiore di circa il 20%. Al normale esercizio commerciale si aggiungono le attività online. Pacchetti vacanze, voli, navi, treni, e più in generale tutto ciò che è vacanza o viaggio è ormai abbondantemente presente in rete anche con grossi network alle spalle. Va detto che, sebbene i fruitori di Internet siano costantemente in crescita, lo zoccolo duro che preferisce un contatto di persona continua ad esserci, e probabilmente esisterà sempre. Per il resto, vale il discorso di aprire un’attività dove valga la pena farlo, sia in termini di ubicazione del negozio sia in termini di altre attività presenti in zona.
2 – Investimento. All’agenzia di viaggi è richiesta una fidejussione bancaria per poter operare, così come una polizza assicurativa. A ciò si aggiunge l’allestimento del punto vendita e il software di gestione, vero e proprio pilastro per chi opera in questo settore, mediante il quale viene gestita l’intera operatività. Naturalmente, a ciò si aggiunge l‘investimento pertinente al franchising vero e proprio, in termini di quota di affiliazione, diritti e royalty. Stiamo parlando di un canone d’ingresso compreso tra 10.000 e 20.000 Euro, che spesso include anche il software operativo.
3 – Utili. Potrà anche essere psicologicamente appagante vivere in mezzo a cataloghi che mostrano viaggi e vacanze (che sono comunque quelle degli altri, non dimentichiamolo) ma si tratta pur sempre di un’attività commerciale, e che quindi deve rendere. Qual’è il business di un agenzia di viaggi? Tipicamente, una provvigione sul servizio venduto al cliente, si tratti di un biglietto aereo piuttosto che di un viaggio vacanza. Stiamo parlando di pochi punti percentuali, falcidiati inoltre sia dalle devastanti politiche dei prezzi imposte dai grandi operatori del settore, sia dalle royalty dovute (quasi sempre) al franchisor. Fondamentale quindi un dettagliato piano economico e un’oculata individuazione del BEP (Break Even Point), da affidare al proprio commercialista di fiducia dopo aver attentamente vagliato i dati economici e il business plan presentati dal franchisor.
4 – Benefits. Lo dicevamo all’inizio. E’ opinione comune che il mestiere dell’agente di viaggio sia quello di viaggiare. Non è così. L’agente di viaggio non è un accompagnatore turistico (o, per lo meno, non è solo quello). Deve gestire un’attività commerciale con tanto di scadenze, personale, collaboratori, F24 e incombenze fiscali a cui far fronte. Sfatiamo pertanto questo mito. E’ pur vero che i tour operator, e spesso gli stessi franchisor, incentivano i franchising agenzie viaggi con vacanze e viaggi omaggio (in relazione ai risultati raggiunti), ma si tratta quasi sempre di proposte in periodi dell’anno di bassa stagione, in località a forte presenza turistica. I cosiddetti “educational“, i viaggi che i tour operator organizzano presso le proprie strutture ricettive per presentarle agli addetti ai lavori, non possono essere definite vacanze, ma vere e proprie trasferte lavorative (a volte anche massacranti).
5 – Incoming. Rappresenta probabilmente la chiave di volta di questo settore, verso cui indirizzarsi per caratterizzare la propria offerta e ridurre il problema della concorrenza, soprattutto quella online. Con questo termine si definisce l’operatività di alcuni franchising agenzie viaggi ben radicate sul territorio, che non si occupano solo dei clienti che desiderano partire per una destinazione (“outgoing“), ma anche, e a volte soprattutto, di coloro che si recano in una località per visitarne il territorio. Ecco che nascono gli itinerari enogastronomici, quelli religiosi già citati, quelli culturali (mostre, musei, eventi ecc.) e più in generale tutto ciò che il territorio ove opera l’agenzia possa offrire. Proprio l’incoming, che richiede una profonda conoscenza del territorio, è uno degli aspetti più interessanti per il franchising delle agenzie di viaggi, e ne rappresenta la vera potenzialità.
Conclusioni: il franchising agenzie viaggi comporta un rischio imprenditoriale piuttosto alto, specie per la forte concorrenza, per la politica aggressiva dei prezzi di alcuni protagonisti del settore e per l’inevitabile crisi economica in atto (poteva mancare?). Va pertanto affrontato e valutato con cautela, affidandosi a un valido consulente franchising.
Resta tuttavia il sogno di molti e, se affrontato con gli strumenti giusti, le idee chiare e, nel caso del franchising, con un’azienda che operi da anni e che sia in grado di dimostrare gli effettivi risultati operativi e le potenzialità di sviluppo, questo settore può ancora rappresentare una buona scelta di vita professionale.
Sei un franchisor? Vuoi inserire un link della tua azienda in questo articolo? Guarda nel menu in alto, sotto Pubblicità/Firma un articolo.
Cosa pensi di questo articolo? Hai dei dubbi, delle domande, delle perplessità? Hai un’esperienza da raccontare che può essere utile agli altri? Scrivi nello spazio qui sotto.
Se vuoi condividere l’articolo con i tuoi amici, clicca uno dei pulsanti dei social network che trovi in questa pagina e in quella precedente.
Grazie per la tua collaborazione.
Credo anch’ io che trovando la giusta Azienda madre con anni di esperienza alle spalle possa essere un’ attività redditizia, però l’ investimento è importante e quindi non è per tutti inoltre come scritto nell’articolo, la concorrenza sia da parte delle numerose agenzie presenti sul territorio, sia quella sul web ed anche le basse provigioni, non incentivano almeno in questo periodo di crisi che ha invaso quasi tutti i settori economici, la creazione di una attività di agente di viaggi, che fa si sognare di viaggiare in tutto il mondo, ma in realtà si organizzano i viaggi altrui; è vero che esiste l’ incoming che si sta sviluppando e ho notato che esistono agenzie specializzate solo nei viaggi religiosi. Loredana.
Grazie per il tuo contributo, Loredana