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Franchising Poste Private: ci risiamo

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franchising poste private

Franchising Poste Private: facciamo il punto.

Franchising poste private. Author: Roberto Zaretti

franchising poste privateFranchising poste private. Ce ne siamo occupati spesso in passato, e torniamo a farlo in questo articolo. Trovate il precedente a questo LINK.

Torniamo quindi a parlare di franchising poste private, perchè è un argomento su cui riceviamo parecchie domande, e pure parecchie storie di chi ci è passato. Un argomento “caldo”, per così dire.

Il franchising poste private è tipicamente uno di quei franchising “di tendenza”, ove con questo termine si intende un’attività cresciuta piuttosto in fretta e senza una storia pregressa su cui poter fare affidamento, come invece altri settori possono vantare (ottica, fotografia, agenzie immobiliari, ecc.).

Questo aspetto, che in un recente passato ha riguardato anche altri settori, come ad esempio le energie rinnovabili, i compro oro, le sigarette elettroniche e altro, presenta purtroppo un lato negativo, quello di non avere una storia pluriennale da cui poter estrarre dati statistici e linee guida di riferimento. E quando si parla di franchising, questo non è un aspetto da sottovalutare.

Rispetto agli articoli precedenti, che ormai hanno qualche mese di vita, siamo però in grado di delineare maggiormente l’aspetto del franchising poste private, e ci è sembrato doveroso fornire gli aggiornamenti del caso. Lo facciamo perchè questo argomento resta uno dei più richiesti su dottorfranchising, segno che l’interesse per questa tipologia di attività è ben lungi dall’essere diminuito.

Il franchising poste private sta attraversando un periodo di stasi. L’interesse continua a mantenersi alto, ma la sensazione è che sia già iniziata la fase discendente. Parliamo di fase discendente perchè, tipicamente, i franchising cosiddetti “di tendenza” hanno proprio questa caratteristica. Improvvisamente tutti ne parlano, diventa l’argomento principale. Raggiunto il culmine , cosa che avviene normalmente nel giro di un paio d’anni, si assesta, e la moda di turno migra altrove.

La fase di assestamento, come si diceva già vissuta in altre tipologie di franchising, e del tutto riscontrabile anche nel franchising poste private, implica che le organizzazioni più efficaci, di solito quelle partite prima delle altre – ma non sempre è così – nel tempo hanno consolidato la propria organizzazione, la propria struttura, e pur avendo passato fasi turbolente sono riuscite a ritagliarsi una propria operatività, a consolidare la presenza sul territorio e a ottenere risultati.

Per contro, altre franchise, tipicamente quelle messe in piedi nel giro di qualche mese per non perdere un business che sulla carta aveva le caratteristiche per risultare profittevole, o hanno chiuso o sono in procinto di farlo. Come si diceva, nulla che non si sia già visto in passato.

Questa selezione, assolutamente fisiologica nel franchising, potrebbe apparire ineluttabile quanto l’estinzione dei mammuth, ma le cose non stanno proprio così. Si tratta senza dubbio di una selezione che migliora la razza (nel nostro caso il settore franchising), ma occorre tenere presente che a pagarla sono come al solito gli affiliati, non gli affilianti.

Quando una rete non è testata a fondo, con punti pilota o comunque con punti vendita diretti gestiti e monitorati dalla casa madre per almeno due anni, il rischio viene trasferito pari pari ai primi franchisee che hanno la sfortuna di farsi abbindolare dai cataloghi colorati e dalla pubblicità mirabolante sui periodici. Sono loro a farne le spese, e a metterci la faccia davanti al cliente.

Proprio questo è quanto accaduto nella realtà franchising poste private. Le note dolenti sono rappresentate principalmente dalla distribuzione, tutt’altro che capillare. Nell’impossibilità di coprire il territorio in maniera adeguata (per recapitare la corrispondenza ci vogliono i postini), la maggior parte delle franchise ha finito per ricorrere al supporto di Poste Italiane, con la conseguenza che i prezzi si sono allineati, e in alcuni casi sono risultati addirittura più elevati.

Come è logico supporre, il grosso del business proviene dall’utenza professionale più che da quella privata. Quindi aziende, avvocati, tribunali, e più in generale tutte quelle organizzazioni che necessitano di inviare corrispondenza in maniera massiva e di riceverla. Costoro, come è logico immaginare, sono propensi a risparmiare sui costi di spedizione, che su grosse quantità diventano cifre interessanti, ma non a compromettere la qualità del servizio. Quindi, in presenza di una disfunzione (leggi posta consegnata in ritardo o non consegnata del tutto) perdere il cliente è un attimo, con i risvolti del caso (potenzialmente anche giuridici).

Da tenere presente anche che le aziende e i professionisti occorre cercarli, quindi è necessaria una politica di marketing efficace mirata a questo target. Questo è un altro aspetto importante da verificare attentamente in sede di valutazione del franchising.

A ciò si aggiunga che il vero business del servizio postale, in franchising o tradizionale, non è tanto l’invio della corrispondenza, quanto quello dei servizi finanziari ed esattoriali, per i quali servono però specifiche autorizzazioni che non tutte le franchise possiedono. Di questo aspetto abbiamo già parlato negli scorsi articoli, ma resta evidentemente un punto su cui prestare particolare cautela, se si intende aprire un franchising poste private.

Il franchising poste private ha dimostrato di funzionare meglio nelle grandi città piuttosto che nei piccoli centri, e più in generale nelle zone ad alta urbanizzazione e/o industrializzazione. In particolare, il servizio offerto dagli operatori franchising si è inserito in maniera efficace nella zona di competenza laddove Poste Italiane denunciasse inefficienze. Qualcuno potrebbe obiettare che questo avviene praticamente ovunque, ma si tratta evidentemente di un luogo comune.

Ecco quindi quella che dovrebbe essere la prima discriminante. Quali zone intendiamo coprire? Come è percepito l’ex monopolista in quella zona? Quali sono i prezzi applicati? Quali sono i tempi per spedire una raccomandata?
Ne consegue che sarebbe caldamente da privilegiare aprire un franchising poste private in una zona che si conosca bene, piuttosto che azzardare in un ambito poco noto solo perché non ancora coperto da un ufficio di poste private.

Proseguendo, occorre essere ben certi di offrire qualcosa che non solo risulti migliore di quanto offerto da Poste Italiane, ma che venga anche percepito come tale. Non stiamo parlando esclusivamente dell’aspetto economico, che comunque è fondamentale, ma anche di quello organizzativo. Si pensi alle code agli sportelli, oppure agli orari, spesso improponibili per chi lavora tutto il giorno ma anche per le stesse aziende.

Necessario anche proporre qualcosa di alternativo, non presente sul territorio, come ad esempio il ritiro e la consegna a domicilio della corrispondenza per aziende e professionisti (ovviamente nella zona ove opera l’agenzia).

Concludiamo con la precisazione, peraltro già fatta nei precedenti articoli, che il franchising poste private è a tutt’oggi in fase di assestamento, e che un ulteriore selezione degli operatori sarà inevitabile. Il rischio pertanto è elevato, tale da renderlo sconsigliabile per chi non abbia già alle spalle un’esperienza imprenditoriale concreta. Chi affronta la sua prima esperienza, magari perché proviene dal lavoro subordinato, farebbe bene a puntare altrove.

Per tutti vale la raccomandazione di valutare la proposta franchising con molta attenzione, facendosi preferibilmente supportare da un consulente.

Hai lavorato in un ufficio di poste private? Ne hai gestito uno? Racconta la tua esperienza agli altri. Scrivi qui sotto.

6 thoughts on “Franchising Poste Private: ci risiamo

  1. Articolo molto utile, ma che lascia poche speranze a chi vorrebbe intraprendere questa attivita’, considerando anche che poste italiane ultimamente fa massiccia campagna pubblicitaria televisiva

  2. sono convinto che ogni attività abbia i suoi pro e contro e se funziona è anche per merito personale però in parte vi do ragione perchè trovo diverse lacune nelle offerte di franchising di poste private specialmente alcuni non danno modo di vedere i prezzi se convenienti o non penso anche che la scelta della location sia determinante

  3. poste italiane farà una massiccia campagna pubblicità, ma poco serve se quando entro in un loro ufficio trovi persone incompetenti, cafone e per pagare una bolletta con due clienti davanti ci resti dentro un ora…

  4. Articolo molto utile e ben fatto, grazie mille… ma tornando a quanto scritto alla fine, a una persona che vuole iniziare, che frinchising consiglieresti???

    1. Come detto, a questa domanda si può rispondere solo con un’attenta valutazione della situazione personale, familiare e finanziaria.

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